Guardi il peso, li tieni in grembo come in un marsupio, li ascolti respirare, controlli che non vadano in apnea, stringi le manine dagli oblò delle incubatrici e li vedi crescere. Giorno dopo giorno perché, ti tolgono qualche anno di vita per la paura che possano non farcela, ma poi crescono, eccome se crescono, e ti fanno disperare esattamente come tutti gli altri. Sono i bimbi prematuri. Piccoli ma tostissimi, «supereroi» che hanno troppa fretta di venire al mondo col rischio che il loro organismo non sia ancora pronto per affrontare la vita. Come è successo a Lorenzo, che è nato con oltre 4 mesi di anticipo e che pesava meno di 400 grammi. La sua vita è iniziata in salita, e con diversi problemi legati alla sua estrema prematurità. Ma grazie all’intervento degli specialisti del Policlinico di Milano, e alla sua straordinaria voglia di vivere, ha potuto superare ogni ostacolo e abbracciare la sua mamma. Quando è nato pesava solo 370 grammi. Una «piuma», così li chiamano i medici. Non aveva nemmeno la forza di piangere perché i suoi polmoni non si erano ancora formati. Poi ha iniziato anche a sviluppare una serie di complicazioni, tra cui una grave perforazione intestinale: diventava quindi urgente trasferirlo alla Mangiagalli, un punto di riferimento per i casi complessi e delicati come  il suo. I neonatologi, gli anestesisti i chirurghi pediatrici sono intervenuti subito, rimuovendo la parte di intestino danneggiata, riparando la perforazione e mettendo l’organo «a riposo» per agevolare la guarigione. Un’operazione già di per sé complessa, ma questa volta resa estremamente difficile a causa del bassissimo peso di Lorenzo. «Il nostro Ospedale – conferma Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico – è un centro di riferimento internazionale per i bimbi prematuri e per le gravidanze complesse e nella nostra Clinica Mangiagalli nascono ogni anno circa 6mila bambini…». La storia di Lorenzo quindi qui, se si può dire, è quasi normalità. «La sua incredibile forza di vivere gli ha permesso di superare brillantemente le infezioni causate dalla perforazione intestinale – spiega Ernesto Leva, direttore della Chirurgia Pediatrica del Policlinico di Milano, che ha effettuato l’intervento insieme a Francesco Macchini – e per fortuna non ha sviluppato altre complicazioni come emorragie cerebrali o difficoltà polmonari, tipiche in questi neonati di bassissimo peso». Oggi Lorenzo sta bene, è tornato a casa e pesa più di 3 chili. Ed è così che una «piuma» diventa un supereroe…