Non servono i selfie. L’essenza dello sport è altrove. E’ storia e presente, intimità e incoscienza, passione e tenacia che  cambiano di giorno in giorno, di anno in anno. L’aspettativa si trasforma e si modella sui muscoli che non sempre seguono ciò che la testa è ancora in grado di fare. Cambiano le sfide e gli avversari se mai ce ne sono stati. Cambiano le velocità e le distanze. Cambia un po’ anche la filosofia, perchè lo sport è soprattutto una filosofia che mette a posto un sacco di cose, di casini quotidiani, di pensieri, di “rogne”. E allora svaniscono come d’incanto le gabbie,  le griglie, i chip che non servono più. Non sono più necessari perchè la fatica e la voglia di farla non hanno bisogno di essere misurate. Niente classifiche, niente cronometri, si arriva quando si arriva ed è il tempo giusto.  Senza tagliare, senza cercare scorciatoie che non servono perchè poi i conti li fai tu ed è ovvio che non tornano. A pane e acqua,  rallentando con gli anni. Magari non più in gruppo, sempre in direzione ostinata e contraria ma senza esibirsi, senza fare gli sbruffoni, tosti come sempre. Però un po’ più saggi come chi conosce le salite, l’unica sfida, quella che vale, dove s’incrociano gli sguardi e dove resti sempre solo con le tue gambe. Forza e pazienza. Fiato e tenacia che non hanno tempo e non hanno età.  Fino in cima e  fino alla fine perchè in fondo basta avere e pazienza e si arriva.  Basta avere chiara la via.