Ci sono campioni che in bici sembrano opere d’arte. Capaci d affascinare per la perfezione del semplice gesto del pedalare, potenti, eleganti, quasi disegnati in un’ armonia perfetta sui loro bolidi, con i loro body, con i loro caschi sempre più audaci e filanti. Il ciclismo è fatica ma anche rappresentazione artistica. Ed è un po’ questo il senso della mostra inaugurata in questi giorni nella sale del Museo del Ghisallo a Magreglio. Dai «siluri» realizzati da Pinarello per il record dell’Ora di Filippo Ganna ai caschi personalizzati per i campioni che diventano pezzi unici da utilizzare in gara ma anche da esporre realizzati da Stefano Barzaghi. L’«Arte in Testa» è una sfilata di 70 «quadri» d’autore stilizzati a misura di campione, che rappresentano lo stile, il carattere, la grinta di chi li indossa. É una Mostra promossa e curata da Fondazione Museo del Ghisallo in collaborazione con Barzadesign. Una serie di pezzi unici «prestati» da campioni che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del ciclismo: dall’olimpionico Paolo Bettini all’iridato Alessandro Ballan, dal vincitore di Giro e Tour Vincenzo Nibali, al recordman dell’ora Filippo Ganna, agli ultimi due azzurri vittoriosi nel Giro delle Fiandre e alla Parigli-Roubaix, Alberto Bettiol e Sonny Colbrelli. Ma non solo loro. Nella galleria d’autore caratterizzata dall’aerografo di Barzaghi si possono ammirare anche i caschi di Matej Mohoric,  Gianni Moscon, di Elia Viviani, Alexander Kristoff e dell’attuale ct della nazionale azzurra Daniele Bennati.  Barzaghi è il decoratore dei campioni. Comasco d’origine, svizzero di adozione, è stato il primo artista a portare nel mondo del pedale la pratica della personalizzazione aerografica già di moda da decenni nel mondo del motociclismo e nell’automobilismo. Uno stile inconfondibile che diventa un segno di riconoscimento in corsa e non solo in corsa. La mostra è anche l’occasione per ricordare quanto il casco sia accessorio fondamentale di sicurezza e per fare qualche riflessione su quanto oggi sia importante proteggersi oggi nel pedalare quotidiano. «Una mostra non semplice soprattutto per il gran lavoro che è stato fatto per recuperare i caschi che ci sono stati prestati dai campioni- spiegano gli organizzatori del Ghisallo- L’esposizione, che è stata realizzata grazie anche ai contributi fotografici dell’agenzia Sprint Cycling di Roberto e Luca Bettini e sostenuta dalla banca BCC Brianza e Laghi di Alzate Brianza, rientra nel calendario di iniziative organizzate per il 70esimo della Fondazione».