“Devo Scoprire se potrà essere il mio futuro… La maratona è qualcosa che mi sta piacendo e non vedo l’ora di mettermi le scarpe e il completino per iniziare la nuova avventura. Sono convinto che si possa fare bene, non ci sono stati intoppi…” Così raccontava, più o meno un anno fa Yeman Crippa rientrato dal Kenia e alla vigilia della Milano Marathon 2003, il suo esordio sui 42 chilometri. Andò benino, non benissimo ma non poteva essere altrimenti perchè la maratona resta la maratona, la sfida più affascinante per i corridori di lunga lena che chide tutto alle gambe, al cuore ma soprattutto alla testa. Ci si deve abituare piano piano a una maratona, va pensata, sognata, costruita con tutta a pazienza possibile anche per il 28 trentino delle Fiamme Oro che è stato stato adottato nel 2001 dagli allora coniugi milanesi Roberto e Luisa Crippa assieme ai suoi fratelli e due cugini e che nella sua carriera ha già firmato i primati italiani nei 3mila, nei 5mila, nei 10mila e nella mezza maratona. Da un paio di giorni, dopo aver chiuso la sua seconda maratona a Siviglia in 2h06’06”, è  primatista italiano anche sui 52 chilometri e 195 metri, un tempo che abbassa di oltre un minuto il precedente primato stabilito undici mesi fa a Barcellona da Iliass Aouani. “L’obbiettivo era qualificarmi per i Giochi di Parigi ed  ora finalmente posso prepararmi per l’appuntamento dell’anno e posso dire che il processo per diventare un maratoneta sta cominciando…» ha detto al traguardo Yemaneberhan, il suo nome nome completo che in amarico significa “il braccio destro di Dio” «Dal 30 al 35esimo chilometro c’è stato un rallentamento perchè nessuno prendeva l’iniziativa per tirare- ha raccontato l’azzurro-  ma quando ’Pegò (l’allenatore Massimo Pegoretti) mi ha detto di cominciare a spingere, le gambe rispondevano bene e ho finito veramente forte». Ma la stagione è appena iniziata e, prima delle Olimpiadi di Parigi, per Crippa c’è anche la rassegna continentale a Roma: «Il doppio impegno agli Europei mi piacerebbe, prima la mezza e poi i 10mila se il fisico reagirà bene». Per la maratona italiana quella di Siviglia è stata la più veloce di sempre perchè tre atleti sono entrati nei primi sei di sempre. Oltre a Yeman Crippa, secondo crono alltime per Eyob Faniel con 2 ore 07’09, e sesto per Daniele Meucci con 2 ore 07’49. Stefano Baldini, oro olimpico ad Atene 2004, è quarto con 2 ore 07’22 (Londra 2016), Gelindo Bordin, oro a cinque cerchi a Seul 1988, è decimo con 2 ore 08’19 (Boston 1990).