Tre moschettieri si inseguono al Giro, tre quarti di azzurro per una vittoria. Capita sui capi della Liguria, terra di classiche e di campioni, che  per un giorno diventano terre di ori olimpici e mondiali, amici e compagni di nazionale gli uni contro gli altri ovviamente senza rancore ma all’ultimo respiro.  “Vedere Pippo battere il record dell’ora è stata un’emozione fortissima, come se su quella bici ci fosse stato io….”  raccontava qualche  tempo fa  Simone Consonni a “Zonamista” in un’ intervista in cui metteva insieme bilanci e progetti per la sua nuova avventura alla Ldl Trek di Luca Guercilena . Oggi sul traguardo di Andorra,  a un chilometro dall’arrivo, il suo amico Pippo non d’azzurro vestito ma con indosso la casacca della Ineos se l’è ritrovato là davanti, a settanta all’ora in fuga verso la vittoria, un film già visto a cui però gli toccava di cambiare il finale. Pippo là davanti, Simone col compito ingrato di andare a prenderlo e Jonathan (Milan)  a ruota da portarsi dietro per lanciarlo verso una volata da vincere e che poi ha vinto. Storie impazzite, romantiche e un po’ tese che corrono e si inseguono come solo in bici si può fare: “Mi hanno messo in mezzo- racconta il bergamasco di Ponte San Pietro al traguardo- A un certo punto sinceramente non sapevo più se mollare per Pippo o tirare per Jonathan…”. Storie da ultimo uomo, di gente di cui fidarsi, a cui attaccarsi ad occhi chiusi fino ai duecento metri quando poi tocca mettersi in proprio e fare i conti sperando che tornino. Storie di quartetti olimpici e mondiali, di uno squadrone azzurro che  pedala sempre nella stessa direzione ma che oggi si rincorre come se là davanti ci fossero gli inglesi.  Tutti per uno, ma non questa volta. E allora Consonni per Milan, con una tirata perfetta che acciuffa Ganna dopo una rincorsa di tre chilometri e ai 400 dell’ arrivo manda in orbita il ragazzone di Tolmezzo che si mette dietro l’australiano Kaden Groves e il tedesco Phil Bauhaus. Missione compiuta. “Noi siamo partiti un po’ lunghi ma Pippo ci ha dato filo da torcere- racconta Milan al traguardo- E Simone ha fatto un lavoro eccezionale…”. Jonathan, Pippo e Simone, tre quarti d’azzurro a giocarsi una vittoria. Tre quarti d’azzurro all’inseguimento di un sogno olimpico e che oggi in Riviera racconta ciò che  Marco Villa, il ct azzurro della pista che questi ragazzi li conosce quasi come un padre, pochi giorni fa aveva immaginato e sperato: “Spero che lottino, che vincano e che dal Giro escano bene…”. Poi a lui  toccherà rimettere, come sempre, le cose a posto per preparare l’assalto olimpico con il giusto recupero, con l’altura a Livigno, con la pista di Montichiari. “Simone è una garanzia, Filippo un fenomeno, Jonathan ha una storia che mi riempie di orgoglio e Lamon è fondamentale perchè in partenza mette tutti a regime…”. Tre quarti d’azzurro si inseguono al Giro, per un giorno gli uni contro l’altro, ma presto di nuovo tutti per uno. E pare di sentirlo il ct spronare i suoi moschettieri a battersi contro le guardie del cardinale Richelieu: “Battetevi per qualunque ragione; battetevi tanto più ora che i duelli sono vietati, e che, appunto per questo, ci vuole doppio coraggio…”. Battetevi: Parigi è dietro l’angolo…