“A seguito delle dimissioni dei Consiglieri Federali Francesco Uberto, Antonella Salemi, Giulio Molinari, Andrea Libanore, Elisabetta Villa e Maurizio Zurma presentate in data 7 giugno 2024 e alla conseguente decadenza del Consiglio Federale, in base alla normativa statutaria il Presidente Riccardo Giubilei ha fissato la data dell’assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche sabato 31 agosto a Roma. A norma di statuto, il Presidente Riccardo Giubilei rimane in prorogatio per lo svolgimento dell’attività ordinaria…” . Così si legge sul sito della Fitri, la Federazione italiana Triathlon. L’onda lunga della tempesta che ha investito la Federazione dopo la decisione dell’area tecnica di portare ai Giochi di Parigi Alice Betto, Verena Steinhauser e Bianca Seregni tra le donne, Gianluca Pozzatti e Alessio Crociani tra gli uomini  con l’ esclusione di  Michele Sarzilla e Ilaria Zane, non si placa. Le dimissioni di sei consiglieri federali sono un segnale forte che chiude di fatto una pagina e ne apre un’altra che culminerà con nuove elezioni a fine estate. La sensazione è che la burrasca seguita alle convocazioni sia stata la miccia che abbia fatto detonare una crisi che già covava, un malumore che il “caso” delle convocazioni ha portato alla luce:  “E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso- spiega Giulio Molinari, campione azzurro e consigliere Fitri in quota atleti che è tra i sei dimissionari- L’ennesima dimostrazione di una comunicazione errata e dello scarso coinvolgimento nei processi decisionali” . Da atleta qual è, Molinari, ovviamente non fa sconti sull’esclusione di Sarzilla e Zane; “Non discuto la scelta tecnica- precisa subito- ma come sono stati trattati i due nostri ragazzi.  Dietro ad un atleta non c’è un rank, ci sono uomini e donne, ci sono vite, sacrifici  che vanno rispettati. Un conto sarebbe stato dire loro all’inizio dell’avventura olimpica che si sarebbero dovuti impegnare per conquistare uno slot ma che il posto non sarebbe stato sicuro, invece questo discorso non è stato mai fatto e poi si è arrivati all’esclusione. Nelle settimane prima delle convocazioni abbiamo fatto riunioni e incontri, assolutamente inutili perchè la decisione era già stata presa. Quindi mi sono sentito preso in giro e ho deciso che non si poteva continuare”. Molinari mette al centro la comunicazione perchè sa perfettamente cosa significa per un atleta un sogno olimpico che svanisce: “Certo le olimpiadi sono il sogno di ogni atleta ma non bisogna mai dimenticare che per noi questo è lavoro quindi c’è la necessità di chiarezza sempre- spiega- Negli anni passati quando io gareggiavo da under 23 e da elite sono sempre stato gregario di Alessandro Fabian, ma i patti erano chiari ed io ero libero se accettare o meno. Lo stesso discorso, vista come è andata a finire poi la questione,  doveva essere fatto a Sarzilla e Zane. Ma così non è stato”.