“Eroica” a Milano già c’è. Ed è un bel locale in viale Tunisia che, da qualche giorno, offre il caffè a chi si presenta in bici e che ha mantenuto lo stile e l’insegna dello storico negozio di autoricambi di cui ha preso il posto: moderno ma, allo stesso tempo, rispettoso di ciò che è stato. Che è un po’ il segreto di «Eroica», la sfida ciclistica nata anni fa in Toscana a Gaiole in Chianti e che ora, dalla Germania alla California al Sudafrica fino a Cuba, sta conquistando il mondo. Un’alchimia magica. Una «contaminazione» tra storia e futuro che al via delle tante Eroiche, ma anche ai tavoli dei Caffè, fa ritrovare fianco a fianco persone diverse, con storie diverse, età diverse, vite diverse unite però da sogni e passioni. «Eroica è come la Curva Sud in uno stadio dove si ritrovano ad abbracciarsi mondi lontanissimi…» spiega il presidente Nicola Rosin, che da una decina d’anni ha trasformato questa semplice sfida ciclistica in un vero e proprio «brand» che va oltre la bicicletta.
«Quello di Eroica è uno stile di vita- racconta- Con una serie di valori che sollecitano i migliori sentimenti delle persone che ritrovano il gusto di stare insieme come in una grande famiglia. E sempre di più vale anche per i giovani molto sensibili, ad esempio, a un tema come la sostenibilità che è da sempre uno dei valori che Eroica ha difeso nel tempo, a cominciare dalle strade bianche che sono state un baluardo nel rispetto e nella difesa del territorio contro la cementificazione». Ciò che conta è un passaparola che in tutti questi anni ha cambiato la dimensione «Eroica» di un mondo che ha saputo adeguarsi ai tempi. E non solo in bici perchè, da Milano a Padova, stanno nascendo i «Caffè» che di Eroica sono la sintesi perfetta di un «terzo tempo» che continua una volta scesi di sella. «La svolta c’è stata con l’ingresso della famiglia di Gaetano Totaro- spiega Rosin- Abbiamo portato in tavola stile e prodotti replicabili con un protocollo di 38 pagine in cui è riassunta tutta la nostra filosofia. Siamo pronti ad entrare nella ristorazione, aspettiamo solo la candidatura di altre città». Locali che, come a Milano nel progetto dell’architetto Alessandro Milanese, ricostruiscono l’atmosfera delle piazze di paese, delle locande dove si passava e ci si fermava anche solo per ritrovarsi e chiacchierare, magari di ciclismo. «Avanposti» a difesa della tradizione, dei prodotti , delle tipicità del territorio, sia di quello lombardo, sia quello toscano, dove tutto ha avuto origine. «L’Eroica classica con le bici d’epoca resta ciò che è sempre stata, un punto fermo- spiega Rosin– Ma ora puntiamo tanto anche su Nova Eroica, sfida aperta alle bici gravel che sono in grandissima espansione, perchè sono un modo sicuro di pedalare che permette di tenersi lontano dalle strade trafficate, di avere un contatto diretto con la natura, di inserire un po’ di agonismo nella sfida anche se non è nel nostro Dna. E così va da Buonconvento, alla Prosecco Hills fino al Gran Sasso…». Ma far pedalare un’Eroica anche a Milano, uscendo dalla città con le ciclabili del Naviglio per raggiungere con gli sterrati del Parco Sud le meraviglie dell’Abbazia di Morimondo, di Villa Clerici a Cuggiono o di piazza Ducale a Vigevano, è il progetto più affascinante. «Come facciamo sempre si deve partire dalle persone- spiega Rosin- Certo è un’idea che si può accarezzare ma soprattutto che si può fare…»