“Non mi è mai mancata la pace per Atlanta ’96. Non ho mai avuto l’ossessione per l’oro olimpico, non sono come Baggio che ripensa sempre al rigore di Usa 94…. La nostra era una squadra straordinaria che ha perso l’oro per due palloni, stavolta abbiamo stravinto”. Julio Velasco alza il migliore dei palloni alle sue azzurre campionesse olimpiche dopo il 3 a 0 agli Stati Uniti . E allora Myriam Sylla, Anna Danese, Paola Egonu , Monica De Gennaro, Sarah Fahr ,Caterina Bosetti,Ekaterina Andropova, Marina Lubian,Carlotta Cambi, Loveth Omoruyi, Ilaria Spirito, Gaia Giovannini diventano la sua nuova generazione di fenomeni,  anzi di fenomene. E allora Lorenzo Bernardi, Vigor Bovolenta, Marco Bracci, Luca Cantagalli,  Ferdinando De Giorgi, Andrea Gardini, Andrea Giani, Andrea Lucchetta, Marco Meoni,  Andrea Sartoretti, Paolo Tofoli, Fabio Vullo, Andrea Zorzi restano nella leggenda ma lasciano il passo nella gioia  ad una squadra azzurra che oggi scrive una delle pagine più belle del volley di sempre. Non il passato, ma il presente. Velasco, che ha ereditato questa squadra dopo l’addio di Davide Mazzanti solo a ottobre dello scorso anno, l’ha forgiata alla sua maniera, ha creato un gruppo e si è andato a prendere quell’oro olimpico che inseguiva da sempre, che gli era sempre sfuggito. E non solo lui. Al suo fianco Lorenzo Bernardi, uno dei suoi, uno di quella generazione che tra il 1989 e il 1996, è stata in grado di vincere campionato del mondo, world league, campionato europeo, world super challenge e tutto quello a cui si poteva ambire. Dominando. Tutto, qualsiasi cosa, tranne appunto le Olimpiadi. A Barcellona nel 1992 fuori contro l’Olanda 3-2 ai quarti, ad Atlanta nel 1996, sconfitta in finale, sempre con l’Olanda, sempre per 3-2, da favoritissima. Dopo aver vinto sette partite su sette lasciando per strada solo due set. Una vera maledizione che oggi, anche se non si vuol dire, e forse è giusto che non si dica, è stata sfatata. “La pallavolo e il giornalismo devono smettere di parlare dell’oro che manca, è deleterio per tutti- aveva detto pochi giorni fa Velasco- Godiamoci questo, quello che abbiamo e non quello che non abbiamo l’oro olimpico quando arriverà arriverà…”. E’ stato buon profeta: l’oro olimpico è arrivato.