14Set 18
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Nonostante gli imbarazzanti vigilantes del pensiero unico in questo strambo 2018 qualcuno finalmente è tornato ad indagare, scrivere e discutere della defunta RSI di Mussolini. Con serietà e serenità. Ci riferiamo al libro di Sergio Tau “La repubblica dei vinti”, impreziosito da un’emozionante prefazione di Buttafuoco, e all’ultima fatica di Pansa “La repubblichina”. Due lavori diversi ma importanti che offrono una diversa angolazione sulla tragedia della guerra civile 1943-45. L’8 settembre — la fuga del re, la viltà di generali e ammiragli, il liquefarsi dello Stato — rappresentò per una generazione cresciuta nel mito della “terza Roma”, dei “destini imperiali” […]
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01Set 18
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In questa stramba estate trascorsa tra porti prima chiusi e poi aperti, ministri “cattivisti” ed ex ministri “buonisti”, politici guasconi e pessimi magistrati, rare sono state le voci ragionanti. Certo, gridare, rumoreggiare, insultare, semplificare piuttosto che riflettere e analizzare un fenomeno epocale come le migrazioni africane è sicuramente più facile e, sull’immediato, pagante. A destra come a sinistra. Da qui le strampalate kermesse sinistrose di Catania e Milano o le “grida” (ricordate Manzoni?) governative e le boutades “navaliste” di certi destrosi ignari di ogni nozione di Diritto del mare. Eppure in questo tsunami di sciocchezze e banalità si scorge anche […]
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06Ago 18
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Vi sono pellicole che è meglio che gli italiani non vedano. Film che raccontano storie tragicamente vere ma ancora molto fastidiose, terribilmente imbarazzanti. È il caso di “The last witness” (L’ultimo testimone) del regista polacco Piotr Szkopiak imperniato sugli opachi retroscena del secondo dopoguerra. Per l’esattezza sulle menzogne che circondarono la strage di Katyn, la sanguinosa mattanza in cui caddero assassinati quindicimila ufficiali polacchi caduti prigionieri dell’Urss— in quel tempo alleata della Germania hitleriana — nell’invasione del 1939. La responsabilità del massacro, come ammise Gorbaciov cinquant’anni più tardi, fu tutta di Stalin. Per ordine diretto del Cremlino i miliziani dell’Nkvd […]
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30Lug 18
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La Corea del Nord ha pochissimi estimatori (tra tutti il pirotecnico senatore Razzi…), molti nemici e rarissimi studiosi. Tra questi spicca per acume, serietà scientifica e ottima scrittura Clemente Ultimo, analista di politica internazionale. Il suo nuovo lavoro (COREA DEL NORD, Passaggio al Bosco edizioni, Firenze 2018, Ppgg. 224, euro 14.00) è una preziosa guida per comprendere — riprendendo la definizione di Churchill sull’Urss — «un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma», un mondo chiuso e apparentemente insondabile che l’autore ha cercato (con successo) di decifrare. Per Ultimo le necessarie chiavi interpretative per capire il […]
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16Giu 18
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Triste la parodia del Comune di Roma su via Almirante. Patetica la figura di Raggi Virginia, nostalgica degli anni dell’odio. Insopportabile la coltre di bugie (per il Corriere di oggi, pag. 10, Almirante fu un “generale repubblichino”…) e vecchie menzogne. Per fortuna in questi giorni è uscito “Romualdi e Almirante Destre parallele” (Ferge, pag. 174, 13 euro). È un libro importante per capire cosa fu veramente il defunto Movimento Sociale Italiano. Un piccolo, caotico, litigiossimo universo politico e un “mondo umano” di rara intensità. Al tempo stesso un’occasione di riflessione. Sul passato e sul presente. Per più motivi. Gli […]
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09Apr 18
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Non bisognava essere un aruspico o un veggente per prevedere la clamorosa vittoria di Orbàn. Bastava conoscere un po’ l’Ungheria, la sua storia recente e remota, magari visitare le sue città, parlare con i suoi cittadini. Camminare e leggere. Informarsi. Cose semplici, l’abc del giornalismo. E invece no. Per settimane i mass media occidentali hanno dipinto un’Ungheria immaginaria, fantasticando su un paese ansioso di scrollarsi di dosso l’ingombrante Viktor per tornare sotto l’ala degli euro burocrati. Cazzate. Il risultato tutto tondo di Orbàn — affluenza record (68,8%, l’8 in più delle scorse elezioni), Fidez al 49, gli ultra nazionalisti di […]
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04Apr 18
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Damasco, 2010. Cena di gala in onore di Giorgio Napolitano in visita ufficiale in Siria. Il presidente italiano leva il bicchiere e brinda a Bashar-al-Assad. «Esprimo il mio apprezzamento per l’esempio di laicità e apertura che la Siria offre in Medio Oriente per la tutela delle libertà assicurate alle antiche comunità cristiane qui residenti». Applausi, strette di mano, valzer di decorazioni. Sul petto di Bashar brilla il pataccone di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. Al di là della retorica di rito, la conferma di un rapporto saldo e fruttuoso: l’Italia è il primo patner economico della Siria a […]
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30Mar 18
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Come previsto Abdel Fattah al Sisi è il nuovo presidente della Repubblica d’Egitto. Sul Nilo una volta di più la caserma ha vinto sulla moschea. L’erede di Nasser e Sadat (su Mubarak per il momento meglio sorvolare…) è stato confermato per un secondo mandato con il 90 % delle preferenze, più o meno 20 milioni di voti. Un gioco facile poichè l’unico sfidante rimasto, Moussa Moustafa Moussa, non ha raggiunto nemmeno il tre per cento. È una buona o cattiva notizia? Piaccia o meno, la vittoria di al- Sisi è un’ottima notizia per tutti. Per l’Egitto, per il Mediterraneo, per […]
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15Mar 18
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Per la quarta volta Angela Merkel è cancelliera. Un’elezione storica (prima di lei solo Adenauer e Kohl) ma non trionfale. Alla prova inaugurale la nuova Grosse Koalition ha già perso i primi pezzi: 35 parlamentari della maggioranza hanno votato contro o si sono astenuti. Le ferite delle elezioni dello scorso settembre non si sono rimarginate: la Cdu è sempre in affanno, la Csu bavarese scalpita mentre la Spd in piena agonia è insidiata nei sondaggi da Alternative fur Deutschland. Per gli esperti i nazionalisti sono ormai oltre il 20 per cento, più o meno 5 punti in […]
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27Feb 18
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Siete stufi delle solite destre? Per voi Di Stefano è un buonista, i ragazzi di CPI delle mammolette? Forza Nuova è troppo democratica (non parlamo poi della Meloni)? Tranquilli. Nel vostro futuro c’è il Kekistan, sempre e solo il Kekistan. Orgogliosa e impavida la verde bandiera dell’internazionale nera e/o bruna (ma anche pervica o lampone, a seconda dei gusti e della stagione..) ha sventolato al comizio di Salvini. Olè! Kekistan uber alles. Foglio d’ordine per gli aspiranti militanti: d’ora in poi tutti, ma proprio tutti, debbono marciare compatti (in fila per sei con il resto di due come i mitici […]
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