Scuola, 43 miliardi di ignoranza

«È come se ci fosse stata inflitta una punizione». Concettina Attardo, maestra agrigentina di 50 anni, non ha preso il bene il fatto di essere stata trasferita a Torino da un algoritmo del ministero dell’Istruzione. Colpa, secondo lei, de «la buona scuola» del governo Renzi che ha speso, sì, 3 miliardi per stabilizzare i precari dell’istruzione, ma li ha «deportati» (la Cgil ha parlato biblicamente di «esodo») assegnandoli laddove vi fossero delle vacanze (sedi peraltro indicate dagli stessi stabilizzandi). Lunedì sul Giornale vi abbiamo raccontato questa storia, collegando le proteste dei circa 50mila insegnanti, che accusano il ministero di averli impropriamente […]

  

730, i trucchi per pagare meno

Dopo avervi segnalato come risparmiare sulla tasse relative alla casa, tra le altre novità del 2016 Paolo Duranti dello Studio Mazzocchi & Associati segnala, in ambito culturale, la possibilità di destinare il due per mille dell’Irpef a favore di un’associazione culturale iscritta in un apposito elenco. Con finalità analoghe era stato introdotto l’art bonus, cioè il credito di imposta riconosciuto a favore di chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. Sul fronte delle agevolazioni, segnala Paolo Duranti dello Studio Mazzocchi & Associati, impattano con la dichiarazione 2016 l’aumento (da 640 a 960 euro all’anno) del bonus Irpef […]

  

L’Italia spompata del Def

I lettori del Giornale sanno già che il Def 2015-2019 del governo di Matteo Renzi è una boiata pazzesca. Glielo ha spiegato con dovizia di particolari il nostro ottimo collega Antonio Signorini svelando da una parte l’incubo di 63 miliardi di tasse in più nel triennio 2017-2019 (dando per assodato che l’anno prossimo si eviti lo scatto delle clausole di salvaguardia con un aumento monstre delle aliquote Iva). Antonio vi ha anche fatto sapere che l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (il guardiano dei conti che opere nelle due Camere) ha sottolineato che le previsioni di crescita sono troppo ottimistiche e, se […]

  

«Così la fotografia diventa un business»

  «Un’immagine nasce prima di tutto nella mente, prende forma nell’immaginario, tutto molto prima dello scatto vero e proprio. Esattamente come fa un pittore che, anche quando ritrae la realtà, che è lì davanti ai suoi occhi, la trasforma comunque, perché è un processo che passa attraverso l’intuizione, il cuore e l’anima». Parola di Luigi Gattinara, fotografo professionista, al quale Wall & Street hanno chiesto come questa forma d’arte possa trasformarsi in un business. Una passione che può anche rappresentare un’opportunità di lavoro. Signor Gattinara, la fotografia è un’arte. Con quali occhi dovrebbe avvicinarsi al comparto un investitore-collezionista? «Credo, senza […]

  

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