Tutti in Ticino! Fare impresa è più facile!

  Il nostro ultimo post sulle opportunità di lavoro nel Canton Ticino ha scatenato le polemiche a Lugano, Bellinzona e Chiasso (pure a Mendrisio e Balerna non l’hanno presa bene). Un Paese con il 43% di disoccupazione giovanile non lascia molto spazio all’immaginazione! Eppure, ci siamo detti che il Canton Ticino offre un buon approdo anche per le aziende italiane tartassate dal fisco e quotidianamente vessate dalla burocrazia. Ci siamo già occupati del tema nello scorso febbraio con Stefano Mazzocchi di Cna Servizi, ma – vista la delicatezza del momento – vogliamo offrire un orientamento ancora più organico ai nostri […]

  

Meno tasse sulla Borsa, imprese più forti

Oggi partono le Ipo della statale Fincantieri e della banca online Fineco, controllata da UniCredit. È un segnale positivo di ritorno della fiducia nei confronti del mercato azionario e, soprattutto della Borsa come strumento per la crescita e la valorizzazione delle aziende. E l’ottimismo ha contagiato anche Borsa Italiana. «Entro la fine dell’anno stimiamo 20-30 Ipo di cui la maggior parte sull’Aim Italia, mercato dedicato alle pmi», ha detto Luca Peyrano responsabile mercati primari della società che gestisce Piazza Affari nel corso di un convegno dedicato alla rivitalizzazione dei mercati azionari organizzato qualche giorno fa a Roma da Equita Sim. […]

  

«Per creare lavoro bisogna abbassare le tasse»

  Il decreto lavoro disegnato dal ministro Giuliano Poletti è diventato legge da un paio di settimane. Wall & Street ve ne avevano già parlato durante il suo tormentato iter parlamentare, ma – ora che dalle parole si è passati ai fatti – le perplessità sembrano esser sempre più condivise. Tanto più che nel primo trimestre del 2014 la disoccupazione ha segnato un nuovo record storico (quella giovanile è al 46%). Qualche giorno fa si è espresso criticamente anche l’ad di UniCredit, Federico Ghizzoni, sottolineando che «il decreto aiuta un po’ ma non siamo ancora ai livelli degli altri Paesi, […]

  

«Il Jobs Act di Renzi è l’ennesima occasione mancata»

Pubblichiamo una riflessione di Sergio Carbone, direttore generale di Projectland ed esperto di organizzazione aziendale, sulle linee guida del Jobs Act di Matteo Renzi. Si tratta di una visione imparziale e disillusa di una proposta che avrebbe potuto rappresentare una svolta per la crisi occupazionale italiana e che invece si sta trasformando in un puzzle senza visione strategica e, quindi, del tutto inutile. «Quando appresi di un Jobs Act per l’Italia fui al contempo stupito e curioso. La mia mente, infatti, andò subito inevitabilmente a due provvedimenti di analoga denominazione che avevano visto impegnato il Presidente degli Stati Uniti Barak […]

  

Renzi, basta balle! Le aziende non ce la fanno a pagare!

Caro Presidente del Consiglio Matteo Renzi, Wall & Street vogliono scriverti una letterina per Pasqua per ricordarti una tra le tante situazioni drammatiche del nostro Paese. È vero: adesso ti sei impegnato per dare a chi guadagna poco 80 euro in più in busta paga e ti sei impegnato anche a tagliare l’Irap del 5% per le imprese (che poi stangherai aumentando al 26% l’aliquota sulle rendite finanziarie). Il fatto è che le aziende soffrono ancora tanto la crisi e tu l’unica risposta che hai dato è stata quella di ripristinare l’Imu sui fabbricati rurali strumentali. Se l’agroindustria viene trattata così, […]

  

Il Jobs Act funziona solo così

Quasi ogni partito ha più o meno recentemente presentato un piano per facilitare la creazione di nuovi posti di lavoro. Orientarsi non è semplice. Per questo motivo Wall & Street hanno chiesto un parere ad Alessandra Servidori, consigliera nazionale di parità ed esperta di tematiche del lavoro. «Abbiamo iniziato la nostra analisi dalla  proposta di Renzi, valutando attentamente i progetti di Alfano/Sacconi  e di Ichino e considerando anche le proposte di Salvini e di Servidori. Abbiamo sempre cercato di parlare in italiano, senza ricorrere a termini anglosassoni, comprensibili solo agli addetti ai lavori. Ci siamo fatti guidare dal buonsenso per trovare una soluzione […]

  

«Come si fa a lavorare in Svizzera»

  I cittadini svizzeri sono  stanchi di dover competere sul lavoro con i disoccupati di mezza Europa. Un Paese con otto milioni di abitanti e il 23% di stranieri si è ribellato contro il «buonismo» dilagante nell’Unione europea. Così ieri il 50,3% degli elvetici si è espresso a favore del ritorno alle quote fisse di immigrazione, mettendo in discussione gli stessi trattati stipulati con Bruxelles che di fatto equiparano Berna a un componente della Comunità. La Svizzera, infatti, ha deciso di tenere alla larga dai suoi (tanti) uffici finanziari e dalle sue (poche) fabbriche chi non ha il passaporto elvetico. La […]

  

Letta e Amazon mandano i negozianti in bolletta

  Tra tasse, adempimenti burocratici dall’utilità quasi nulla e la concorrenza di grandi magazzini, gli italiani pronti ad avviare un negozio sono sempre di meno. A scoraggiare, a dispetto di un Paese prigioniero di una disoccupazione prossima al 14%, è poi la consapevolezza che si tratta di un attività a rischio di insuccesso, complice  la crescente quota di shopping passata all’online, dai colossi Amazon ed eBay, ma anche  d gruppi in crescita come Saldiprivati. La mancanza di persone pronte ad aprire un esercizio commerciale è evidente dall’andamento delle compravendite e degli affitti del comparto, ancor prima che, con il credit cruch, le banche […]

  

Italia a dieta anche a Capodanno

Un altro Capodanno di «magro» per gli italiani. Fatta eccezione per un minoranza (10,1%) , le famiglie saranno costrette a replicare le scelte low cost dell’anno passato: oltre un terzo (35,1%) organizzeranno quindi il cenone a casa propria e quasi altrettante (33,9%) si rifugeranno a casa di amici o parenti. D’altra parte non è certo facile fare quadrare i conti per le molte famiglie che si sono trovate improvvisamente monoreddito o senza stipendio per colpa dei posti di lavoro distrutti dalla crisi: il 31% del campione continuerà comunque a permettersi il conto per il cenone al ristorante (la spesa media si […]

  

Letta ha lasciato l’Italia con le scarpe bucate

La crisi ha lasciato l’Italia con le scarpe bucate. Le famiglie, martellate dalla cura di tasse ordinata dal governo Letta e rimaste senza stipendio per i posti di lavoro distrutti dalla recessione, stanno risparmiando su tutto quello che possono. A partire dall’acquisto di calzature da uomo che, secondo le statistiche del Fashion Consumer Panel curate da Sita, sono scesi in numero del 4,2% nei primi nove mesi dell’anno e del 9,5% in termini di spesa. A dimostrazione di come, lusso a parte, si tiri la cinghia. La debolezza della domanda interna ha indotto, nei primi tre trimestri, un calo complessivo […]

  

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