Da Pansa a Ferretti: i condannati a morte dalla sinistra

(leggi su IlGiornaleOff) – Niente da fare. La maturazione espressiva ed umana non piace proprio a tutti. Che passi per i contenuti o per i luoghi in cui prende vita. Quasi al tramonto del 2015, ubriaca di deliri da modernità e progresso, illuminata da una gentile aurea dorata di accoglienza e solidarietà, la sinistra nostrana, in versione radical – non necessariamente chic – , nonostante tutto, aborre chi l’abbandona. L’espressione, la ricerca, la dedica artistica e culturale è mera prerogativa dei suoi lidi o non è. Ne sa bene qualcosa Giovanni Lindo Ferretti, passato dal bandierone rosso dei CCCP e […]

  

Onore all’avversario Ingrao

È quando si spengono gli uomini che si accende la storia. Seppure fosse il faro dell’altro lato del mondo, rispetto a quella che io vivo come casa, come via, è impossibile non rendersi conto che la dipartita di Pietro Ingrao lascia riflettere anche noi che siamo al di qua di qualcosa che è all’al di là tra quella che un tempo era sinistra e destra. Finché qualcuno non lascia questo mondo, non misuri mai al centimetro il divario, l’assenza. Percepisci il passato divenire di colpo presente ed il presente traspone nel futuro. E se sarà questo presente italiano a costituire […]

  

Saviano, uno con plagi e difetti

Ma povero Roberto (in foto da Dagospia mentre esercita il suo poter intellettuale), dai! In fondo è un essere umano, un ragazzo normale, uno con plagi e difetti, (non) come tutti. Se poi a sputtanarlo è la bestia, stiamo a posto. Sì, perché secondo l’autorevole The Daily Beast statunitense, il polimorfo scrittore di casa nostra avrebbe spudoratamente copiato dei pezzi di giornalisti americani e messicani, senza la cortesia di citare la fonte, inseriti poi in “ZeroZeroZero”, ultima fatica dello scrittore partenopeo uscita solo a Luglio negli States. “Saviano non ha solo scritto un libro brutto. Ha scritto un libro incredibilmente disonesto. ZeroZeroZero […]

  

Un popolo su chiamata unito dallo sport e dall’odio

Premesso che anche a me piace molto il 1942. In quell’anno di grazia la Roma vinse il primo scudetto della sua storia e siccome da queste parti, c’è da dirlo, quantomeno per onestà, non si portano a casa molti tricolori, ognuno dei tre conquistati è monumento alla fede, figuriamoci il primo. A parte questo, però, non credo mi sarebbe piaciuto più di tanto nascere o già essere grandicello nel ’42. Troppa tensione emotiva, i raid aerei, la terra da lavorare con le mani, i fratelli da crescere. Il lutto facile. Non mi piacerebbe, in fondo, neanche fare il viaggiatore del […]

  

Centenario Almirante: quando arrivano i nostri?

Senza il ricorso ad inutili pipponi retorici. Senza sciorinare l’intero ricettario per la cura di un’area, di un’idea e di una struttura politica ed umana. Ieri c’ero. Ero lì. In terza fila di retroguardia ad assistere all’amore e al livore. Cento anni fa nasceva Giorgio Almirante, serata conclusiva, quello a cui potevi dare la mano senza rischiare di sporcartela, parafrasando Montanelli. Il peso della narrazione è incalcolabile, in questo caso; quello della cronaca, inutile. Così scrivo di getto. La chiusura di un corteggio tribale che si rinnova nell’appuntamento con la tradizione. L’unico modo di porla in essere nel 2015, dalle nostre […]

  

Nero, rosso, verde. Ma che Papa vogliono gli italiani ?

Senza scomodare S.Tommaso d’Aquino, la teologia, la metafisica e le teorie di filosofia politica contemporanea. Solo un pensiero ad alta voce, nulla più, che spero non mi valga l’arsione in pubblica piazza virtuale. Posso scrivere una banalità? Esattamente, che Papa vogliono gli italiani? Troppo vicino a Cristo, poco vicino agli uomini. Troppo vicino agli uomini, troppo dentro al Vangelo. Troppo rivoluzionario, poco rivoluzionario. Troppo umile, poco sacro. Troppo Guerava, quasi Chavez; troppo chiuso, troppo aperto. Poi troppo di destra, a tratti di sinistra. Troppo di sinistra, per nulla di destra. Verde, ambientalista, scontato ma originale, direttore marketing, pontefice ma non […]

  

Non fate uscire Renzi dall’Italia

In Italia, lo conosciamo bene Mr.Shish. Conosciamo le sue gaffe nazionali, il suo appeal. Ma cosa si fa per curare l’immagine del nostro Paese? Per un Renzi che non finisce mai di volare tra le nuvole, ci vorrebbero centotre Samantha Cristoforetti al giorno. Se per ogni Cristoforetti che scolpisce l’immagine d’Italia nei tempi, con gesta di incalcolabile grandezza e qualità, arriva un Renzi qualsiasi a cancellare ogni traccia di gloria nazionale, il rapporto è maledettamente sproporzionato. Dunque, italiani, impegnatevi per voi e per la vostra terra: siate astronauti, letterati, scienziati, pensatori, grandi sportivi, siatelo in fretta ed in grande quantità, […]

  

Ma i giovani italiani s’impegnano per il loro Paese?

Forse la tessera nel portafoglio ha stancato e, forse, anche il partito e la riunione serale, il sermone del segretario. Basta avere un buon router ed ecco qua che la rivoluzione ha inizio e l’aggregazione diventa globale e trasversale. Guai a tirar fuori Evola o Gramsci così, in mezzo alla strada, se non si vuole essere investiti dal peggior insulto che un giovanotto possa sentirsi recapitare: giovane vecchio. I ragazzi, oggi, ci tengono ad essere presi esattamente per quello che sono e non vogliono essere confusi con i tempi che furono. Hanno chiuso le sezioni e, buttate via le chiavi, […]

  

Se la sinistra del progresso monta l’odio anni ‘70

“Fascio impara p38 spara”. Vogliamo tornare a questo cari venditori di futuro? Vogliamo tornare a fare un tuffo nell’immondizia? In un’epoca che ha lasciato morti sul selciato e feriti nell’animo? Sono lì, nell’angolo con i pugni chiusi. Sempre loro. Stessa modalità. Distrarre, colpire, vittimizzarsi. Un tempo perché l’Italia era sporca e stuprata, per colpa dei governi di centro destra, poi perché era in balia delle onde e, rimetterla in piedi, era una sfida impossibile, sempre per gli effetti dei suddetti esecutivi. Poi tornarono in auge fasci, fascisti e contrapposti che, guarda caso, non si chiamano più comunisti e non si […]

  

Pe’ dignità: torna a Genova a Marino! [Il sonetto della domenica]

Antefatto Il poro Italo non ce l’ha con qualcuno, con qualcosa. Lui, ogni Domenica, sta sul muretto che s’affaccia sul golfo e guarda il mondo passargli davanti; guarda la sua Italia e gli scappa qualche domanda, in rima. Si ricorda del Belli e del Trilussa, di Fabrizi e di Pasquino e mette in versi le disgrazie, le ridicolezze, le frivolezze, le occasioni mancate, i vizi e le virtù di una terra, di un popolo, per rileggere i suoi tempi. Italo ama la sua gente e la sua terra, l’ha sposata; dice quel che pensa, un po’ disilluso, un po’ , […]

  

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