eneSarà un lungo giorno. Dall’alba al tramonto inseguendo il sole che accarezza i dolci appennini e dalle coste dell’Adriatico  scavalla fino a toccare il Tirreno. Inseguendo il sole nel giorno del solstizio, inseguendo la propria fatica che sarà  ben ripagata. Duecentosettantadue chilometri, tanti sono dal faro di  Cesenatico alla spiaggia di Tirrenia.  Duecentosettantadue chilometri da fare ognuno col proprio passo, con la propria voglia, con le proprie gambe che dovranno fare i conti con tremila e 300 metri di dislivello. Sedici ore di luce per venirne a capo, non per vincere perchè qui la gara non c’è e vincono tutti quelli che arrivano prima che il sole sparisca nel mare. Una pedalata infinita nella pancia di un Paese che qui nel mezzo è una meraviglia tutta da scoprire. Sono borghi, storie, facce, mani sporche di terra  e trattorie che sfidano il tempo. Sono cartoline da spedire a chi viaggia veloce, a chi passa e va e a chi non  ha la pazienza di raccogliere le emozioni e riportarsele a casa. Chase the sun-Enervit  è una sfida scritta in inglese perchè li è nata una decina di anni fa quando tre amici con la fissa della bici decisero di pedalare da Kent a Somerset per vedere chi andava più lontano.  Inglese ma da un paio d’anni anche italiana per l’intuizione di Paolo Tagliacarne, il presidente del Turbolento cycling club che sono un gruppo di appassionati ciclisti  ma anche tante altre cose insieme. “Un po’ turbo e un po’ lenti”scrivono sul loro sito ma soprattutto un po’ filosofi che accolgono chiunque si muova su due ruote. Il presidente  l’idea di un coast to coast tutto “nostro” probabilmente già ce l’aveva in testa: “Non è una gara e non è una randonnèe- spiegava pochi giorni fa nelle stanze di Rossignoli, negozio mito che profuma di camere d’aria e di storia in centro a Milano- E’ un viaggio, una sfida che è anche un nuovo modo di pensare il ciclismo. Che da noi non è più solo quello delle granfondo, delle griglie, dei 45 di media a tutti i costi…”. Qualcosa si muove. E infatti non ci sono tempi nè classifiche. Si parte e si arriva inseguendo il sole che nasce e muore da una parte all’altra della penisola, si fa fatica insieme, si pedala insieme, si pranza e si cena insieme. La bici al centro ma è un’altra storia. Che muove la passione e anche gli sponsor: “E’ un’idea che ci è piaciuta subito- racconta Paolo Calabresi, responsabile marketing di Enervit che ha scommesso subito su Chase the sun- Per il suo carattere diverso rispetto a tutte le altre competizioni che oggi siamo abituati a conoscere sul territorio nazionale… “. Due ruote intorno alle quali girano molte cose. Due ruote che servono come sempre a misurare la pressione della propria voglia in un’impresa che, con qualsiasi spirito alla fine si faccia, impresa resta. Due ruote per sudare, faticare, gioire. Per fare amicizie, scoprire un pezzo d’Italia che è ancora forziere del buon vivere e per regalarsi una piccola avventura. Nel mezzo ognun per sè: “Noi indichiamo la strada- scrive Tagliacarne sul sito dei Turbolenti-  Dice lo zen: il bravo maestro apre la porta, ma tua sarà la scelta di entrare…”

http://blog.turbolento.net/chase-the-sun-2018-informazioni/