Eroica SudCos’è veramente l’Eroica, che si corre tra un paio di giorni a Gaiole in Chianti con ottomila “impallinati” al via,  nessuno lo sa.  Forse (davvero) lo sa  solo Giancarlo Brocci , il padre della “creatura”, che non l’aveva in mente venti o trent’anni fa. L’aveva in mente da sempre. “L’Eroica è figlia delle mie passioni di ragazzo- scrive nel Vademecum del ciclista eroico- Figlia dell’ eco che ancora era molto forte attorno al duello sportivo del secolo fra Bartali e Coppi, il più seguito nel mio bar di bambino”. E’ l’essenza di uno sport popolare che più popolare non si può,  che affollava le case dei paesi dove c’era la televisione, che ancora affolla le strade.  Sport, ora di campioni un po’ “fighetti”, allora di ragazzi di famiglie che tiravano la cinghia, forti, muscolari, senza scienza e senza dieta. Cos’è veramente l’Eroica lo sa davvero solo questo medico un po’ “visionario” che è riuscito a fermare il tempo frullando insieme passato e futuro di uno sport immortale.  L’Eroica è Natale con la sua vigilia, la sua attesa, i suoi doni sotto l’albero. Sono bici, scarpe, maglie, cappellini, barbe e baffi antichi. Persone, amici, che si conoscono, che si ritrovano, che si ricordano. Che mancano. Un popolo di passione,  giovani e meno giovani, uomini e donne di ogni latitudine. L’Eroica è fatica vera. Come una volta, senza esibizionismo, senza recite. Sono strade bianche, sudore, qualche bicchiere di Chianti e anche un piatto di ribollita. L’Eroica è senza tempo, nel senso che si arriva quando si arriva e va bene, anzi benissimo. Sempre. Perchè qui non si taglia, anzi si fa la coda per un timbro. Qui ci si ferma, si riparte e ci si ferma ancora. Senza fretta. L’Eroica è l’elogio della lentezza in una vita che impone invece di andare veloci. Sempre più veloci.  Qui invece ognuno ha la sua di velocità e anche chi va piano a suo modo va veloce. Basta intendersi. Arriva il giorno in cui la velocità diventa un’ipotesi, un valore indefinito, una variabile trascurabile, un dettaglio.  Qui si va piano perchè non c’è fretta, perchè si vuole godere più a lungo, perchè si torna padroni del tempo. Conviene sempre riappropriarsi del  tempo che si consuma e ci consuma,  spezzettarlo, sbocconcellarlo,  masticarlo a lungo. L’Eroica è la quintessenza del vivere lieve.  Per essere Eroici  bisogna conoscere la storia, l”anima e la meccanica del ciclismo. Che è stile, benessere, e rispetto. Che è amore per  lunghe distanze,  che è fermarsi quando si incontra qualcun altro in difficoltà, che è un mondo a parte. Un mondo di romantici impallinati che credono di aver capito tutto.  Ma in realtà, tolto “il Brocci” come lo chiamano qui dalle sue parti, cos’è l’Eroica non lo sa nessuno…