limoniVolete depurarvi e sciogliere i grassi? Avete troppi rotolini e volete facilitare l’eliminazione dell’adipe? Tra gli alimenti “sciogligrasso”, con potere antiossidante e anche antinfiammatorio, capaci di combattere le malattie legate all’obesità, spiccano, belli e buoni più che mai, i limoni e le arance. Avete mai sentito parlare di sindrome metabolica? Il grasso corporeo in eccesso, soprattutto la famosa pancetta, di solito accompagnata da livelli elevati di colesterolo e zuccheri nel sangue, può causare danni all’organismo che potrebbero essere evitati con un consumo adeguato di agrumi. La dieta occidentale, diciamo la verità, ricca di zuccheri e di grassi, anche nascosti, non ci aiuta di certo. Un nuovo studio condotto dall’Universida de Estadual Paulista in Brasile ha suggerito che l’obesità aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiache, malattie epatiche e diabete a causa di infiammazione e stress ossidativo. Fin qui, nulla di nuovo. Ciò che invece ancora non era stato scoperto è che la sindrome metabolica e tutte le malattie ad essa correlate potrebbero essere evitate con un consumo adeguato di arance e limoni. I frutti, non solo hanno un sacco di vitamine, ma anche antiossidanti che prevengono le malattie causate da obesità. E’ vero, esistono davvero tanti alimenti antiossidanti e il corpo si difende producendone, ma pensiamo agli obesi che, avendo ampliato le cellule adipose, hanno questa forma di difesa ormai nulla. Questo studio che ha preso in esame diverse persone obese e in sovrappeso con un BMI (Indice di massa corporea) compreso tra i 25 e i 40, potrebbe avere un impatto enorme sulla capacità di curare queste malattie, aiutando nel trattamento del diabete e delle malattie cardiache. Per chi ha nozioni scientifiche, nello specifico, il team di ricerca è riuscito a scoprire che l’esperetina (HESP) delle arance è in grado di agire per combattere patologie croniche. In particolare, se abbinata a precise dosi farmaceutiche, sembra capace di ridurre il glucosio nel sangue, migliorare la salute delle arterie e la secrezione di insulina. La sostanza sembra agire aumentando una precisa proteina, la Glo1 o gliossalasi che nel corpo è in grado di inibire un derivato dello zucchero denominato methylglyoxal. Nonostante il passo avanti sia particolarmente entusiasmante, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” è anche importante sottolineare che l’attività fisica, la dieta, lo stile di vita sano e i trattamenti attuali dovrebbero essere comunque rispettati.

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