Quanti di noi, in tutta sincerità, effettuano gli screening consigliati e offerti gratuitamente dalla Sanità pubblica? Quanti di noi hanno voglia di cambiare radicalmente lo stile di vita, anche alimentare, per avere qualche salvaguardia in più per prevenire patologie tumorali? Esiste, tra gli italiani, la percezione dell’importanza della prevenzione? Il prof. Francesco Cognetti, Presidente di Insieme contro il Cancro, afferma che: “Ancora troppi italiani ignorano le regole fondamentali per evitare l’insorgenza delle neoplasie e di altre patologie croniche. Infatti, un adulto su tre è completamente sedentario, il 22% fuma regolarmente, il 36% è in sovrappeso e il 15% beve troppo alcol. E ancora troppo pochi italiani si sottopongono agli screening, fondamentali per una diagnosi precoce del cancro”. Di fronte ad uno scenario così ben definito, come si può dare un giro di vite a questo sistema poco virtuoso? Forse partendo dall’educazione degli stessi medici che dovranno imparare sicuramente a curare, ma in primo luogo a praticare la prevenzione. E’ stata presentata di recente un’iniziativa interessante, patrocinata dal MIUR, proposta dalla Fondazione Insieme contro il Cancro Prevenzione e Stili di Vita Sani nelle Università. Di cosa si tratta? “Con la nuova campagna -continua Cognetti-, vogliamo sviluppare un percorso di formazione nell’istituzione deputata a questo ruolo: l’Università. Oggi, infatti, agli studenti di medicina non sempre vengono forniti gli strumenti necessari per comprendere l’impatto di uno stile di vita sano sul benessere della persona”. Sarà inaugurato così un tour in dieci Atenei italiani (Roma, Milano, Torino, Padova, Verona, Napoli, Modena, Palermo, Firenze e Catanzaro) per insegnare ai futuri camici bianchi la medicina dei sani e la prevenzione primaria, secondaria e terziaria dei tumori. Attraverso eventi formativi, lezioni frontali e la distribuzione, agli studenti, di dispense con una selezione di pubblicazioni scientifiche tratte dalle più importanti e prestigiose riviste mediche, i futuri medici impareranno l’importanza della prevenzione. L’iniziativa vede anche il coinvolgimento diretto del mondo dello sport. Oltre agli oncologi, negli incontri interverranno anche i rappresentanti dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC). “Per la sua grande diffusione, la famiglia del calcio ha una grande responsabilità verso i giovani e la società civile – afferma Carlo Tavecchio, Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio”-. “Lo sport italiano è da sempre sensibile al tema della prevenzione delle gravi malattie come il cancro – sottolinea Roberto Fabbricini, Segretario Generale del CONI -. L’inattività fisica è purtroppo un pericoloso vizio sempre più diffuso tra gli italiani di tutte le età. Si può combatterla promuovendo a 360 gradi una nuova cultura d ella salute e coinvolgendo, in quest’opera, anche il mondo dell’istruzione e della medicina”.

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