HorizontalAnnouncementsFramedAvete problemi all’udito? Tranquilli, siete in buona compagnia, visto che in Italia sono ben 7 milioni le persone che soffrono di ipoacusia. Non a caso, è stata istituita per il 3 marzo la World Hearing Day, un’occasione per sensibilizzare le persone sulla prevenzione e per mettere a freno la crescita esponenziale dei casi di problemi all’udito. E non è un disagio legato solo all’invecchiamento della popolazione. Stili di vita non corretti, l’ascolto di musica ad alto volume, con o senza gli auricolari, l’utilizzo di farmaci ototossici, possono mettere a rischio la salute dell’udito. Avrete di certo provato ad avere un orecchio chiuso per un raffreddore, o per un banale tappo di cerume. Che fastidio, che disagio. Pensate, invece, a chi deve convivere con questo problema. Un recente studio ha messo in luce come una perdita di udito non curata possa far aumentare del 28% il rischio di non riuscire a svolgere le attività quotidiane più semplici, come mangiare, vestirsi e fare la doccia. Ci credo. In effetti, tutto diventa più difficile. Vengono meno l’autonomia, le capacità cognitive e anche lo stesso umore subisce un crollo, sconfinando, spesso nella depressione. Come intervenire, dunque? Anzitutto, facciamo prevenzione, ad esempio, utilizzando protezioni acustiche in luoghi rumorosi , facendo controlli periodici dell’udito e prestando attenzione all’utilizzo di certi farmaci che potrebbero essere ototossici. Prima di ogni somministrazione, leggere attentamente le istruzioni. Come consiglia Alessandro Martini, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Organi di Senso, Professore Ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Azienda Ospedaliera Università di Padova, di fronte a un sospetto calo uditivo è fondamentale intervenire il prima possibile, facendo un controllo dal medico e ricorrendo, in caso di bisogno, a protesi acustiche. Grazie al cielo, la tecnologia, anche per i problemi all’udito, ci viene in aiuto. Si tratta di dispositivi che, non solo permettono di tornare a sentire, ma,  a quanto pare, proteggono dal rischio di perdere la propria autonomia e di sviluppare qualche forma di demenza o di depressione.  Sicuramente, prima si interviene, meglio è, contenendo l’incremento della perdita dell’udito. Salviamo il salvabile. Infatti, nonostante i rischi legati al mancato trattamento dei problemi di udito, sono ancora troppo poche le persone che utilizzano soluzioni acustiche: dei 7 milioni citati prima, solo 2 si sono attrezzati, mentre i restanti si espongono al rischio di perdita di autonomia e indipendenza. Certo è che i numeri dell’ipoacusia sono in costante crescita e proprio per questo vale la pena fare prevenzione e rispettare l’udito. Pensate che in Europa, ad esempio, si stima che oltre 4 milioni di persone abbiano un danno uditivo causato proprio da un uso scorretto delle cuffiette. Cominciamo, da giovani, evitando di usare gli auricolari per periodi di tempo prolungati, cercando di stare distanti da altoparlanti e casse musicali.

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