“La cellulite, scientificamente chiamata pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica, non è un semplice inestetismo cutaneo, ma è una vera e propria malattia del microcircolo che, a lungo andare, determina una degenerazione del pannicolo adiposo sottocutaneo, formando degli avvallamenti e “buchi” sulla pelle” esordisce il Dott. Daniele Mazza, Medico Chirurgo, Specialista in Ortopedia e traumatologia e Medico della Nazionale U21 di Calcio.

Il drenaggio e il microcircolo saranno favoriti dall’effetto massaggio dell’acqua del mare, dalle passeggiate, dal relax, da una dieta più leggera. Tuttavia, anche se notate i benefici a seguito delle vostre rilassanti vacanze, non abbassate le armi. Ora che siete tornate alle vostre abitudini, anche lavorative, fate attenzione alla postura.

Se la causa della cellulite è legata alla postura, i segni maggiori appariranno in zone ben precise come al lato dei glutei, sopra la coscia e nell’area comunemente nota “coulotte de Cheval”. Ad esempio, quando siamo sedute alla scrivania per lavoro o quando siamo sotto stress, subiamo un lento appiattimento della colonna vertebrale che, poco alla volta, determina un blocco del microcircolo periferico, causando gli accumuli di grasso in eccesso. Diversi studi hanno mostrato come il movimento dei piedi e delle anche sia fondamentale in quanto permettono l’attivazione di recettori locali, che determinano la riduzione dell’inestetismo.

Inoltre, tra i consigli dell’esperto, “Evitare i tacchi alti durante la giornata, curvare la colonna in avanti davanti al computer, ma utilizzare piuttosto un cuscino che ci supporta la zona lombare, evitare di accavallare le gambe per lunghi periodi, sedersi a bordo sedia, portare pesi o borse pesanti solo da un lato, e restare molte ore in piedi”.

È, però, possibile contrastare queste abitudini scorrette con esercizi di rinforzo che migliorano la postura. “In ufficio può esser utile allungare le gambe, muovere le caviglie su e giù come quando si sta per molte ore in aereo, per cercare di attivare la circolazione periferica. Anche attivare la muscolatura quadricipitale con contrazioni di 10 secondi, può aiutare a mantenere un miglior tono-trofismo delle gambe.  Inoltre, iscriversi a corsi di yoga o pilates, può essere una soluzione al recupero dell’elasticità tissutale necessaria alla diminuzione della cellulite ed ai problemi posturali”.

Valutare la propria postura con approccio scientifico oggi è possibile. “Un aiuto – conferma l’esperto – arriva da tecnologie non invasive di ultima generazione; un buon esame clinico, infatti, ci permetterà di valutare eventuali squilibri dell’organismo ma, in alcuni casi, il medico può ritenere opportuno anche eseguire delle radiografie della colonna in “toto” per quantificare questi disallineamenti. In alternativa, esistono delle metodiche di rilevazione tridimensionale, non invasive, del dorso e del rachide che consentono un’accurata valutazione delle patologie vertebrali e delle alterazioni posturali. Attraverso raggi infrarossi ed intelligenza artificiale spine 3D, questi strumenti di ultima generazione, sono in grado di creare il nostro avatar della colonna per poi intervenire, quando necessario a migliorare la nostra postura”.

Attenzione anche all’appoggio plantare: le pedane baropodometriche dotate di tecnologia freestep, permettono ora una immediata analisi dell’appoggio plantare, indispensabile per pianificare interventi correttivi. In particolare, la creazione di un plantare specifico, ci permette di prevenire dolori al piede o la creazione di zone di sovraccarico metatarsale che, se cronicizzate, posso portare a delle fastidiose callosità e di conseguenza a un’andatura scorretta.

 

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