Burro o cannoli?

Fino agli anni Settanta, quando due fratelli litigavano per un’automobilina, i genitori risolvevano la questione facendola ingoiare al figlio più forte. Questa sintesi mi è venuta in mente dopo aver letto una notizia inquietante sul Financial Times. L’Unione Europea dispone di 157 milioni di ettari di terreni agricoli; l’Ucraina (confini pre-2022) 41 milioni di ettari. Se Kiev entrasse oggi nella UE, assorbirebbe gran parte dei fondi agricoli comunitari, con un taglio stimato del 20% alle sovvenzioni dei Paesi membri attuali. Quali governi sarebbero disposti a rinunciare a una fetta consistente dei propri benefici? Sul FT del 21 Maggio 2025 ho […]

  

La morale delle fionde

Dopo gli stravolgimenti degli ultimi anni, molti di noi si sono arroccati su posizioni tribali. Trovo incredibile che, all’evolversi degli eventi, le opinioni rimangano immutabili. Uno degli errori logici più subdoli di questi tempi è il post hoc, ergo propter hoc: dopo di x, quindi a causa di x. Un esempio banale: Sergej e io eravamo compagni di merende, ma da quando mi ha ficcato intenzionalmente un dito nell’occhio, la nostra amicizia si è interrotta. Per onestà intellettuale, dovrei chiedermi perché Sergej abbia commesso un gesto del genere, ma questo passaggio delicato è stato rimosso nella morale contemporanea. Cercare le […]

  

Cronache rurali dal fronte NATO

Nel mio articolo del 22 Maggio 2024 (qui), intitolato “Gavte la NATO” (pronuncia: “gaute lanato”), affrontavo il crescente fervore bellico che si diffondeva in Europa. Portavo allora alcuni esempi, uno su tutti, il vertice di Parigi del 26 Febbraio 2024, quando il presidente francese Emmanuel Macron aveva dichiarato che gli alleati erano pronti a fare “tutto il necessario” per impedire alla Russia di vincere contro l’Ucraina. Sottolineavo come, dopo la Seconda guerra mondiale, l’egemonia americana avesse garantito all’Europa decenni di pace e benessere, ma ora che quell’egemonia vacillava, il nostro continente sembrava aver smarrito il senso di sé. Criticavo la […]

  

La casa che non riconosciamo più

Anni fa, trovai in un libro una frase labirinto e senza senso, e a leggerla mi viene ancora il mal di testa: «È raro che sia sveglia quando Danny sta ancora dormendo, soprattutto da quando sono incinta». Il significato letterale è “di notte dormo, e anche Danny”, con lo stato interessante della protagonista usato come un cerotto finto sul naso del rapinatore, per confondere i testimoni oculari. Il risultato è un non-senso perfetto, un involontario enigma stilistico, come le scale impossibili di Escher (qui) o il triangolo di Penrose (qui). Quella ‘frase matta’ indecifrabile mi ha fatto tornare in mente […]

  

Palestinesi, semiti di un Dio minore?

In un’intervista di Riccardo Antoniucci sul Fatto Quotidiano, la storica israeliana Fania Oz-Salzberger ammette che a Gaza lo stato ebraico ha raggiunto un punto morale molto basso, ma attenderà l’opinione dei giuristi prima di “accogliere con dispiacere” l’uso della parola genocidio. Eppure, esiste una verità legale e una reale. Da quando in qua la verità legale è l’unica depositaria della storia? Tutto il mondo sa che l’occidente considera i Palestinesi ‘semiti di un Dio minore’. In questa nostra bolla democraticah siamo vincolati all’opinione dei giuristi per decidere quali parole usare? In futuro, gli esperti potranno anche raccontare che non è […]

  

Le due zeta della parola ‘diplomazzia’

Qualche tempo fa ascoltai il capo negoziatore di Donald Trump, Steve Witkoff, pronunciare la parola ‘Iran’ «EYE-RAN». Un Americano che dice EYE-RAN, EYE-TALIAN (Italian), EY-RAAB (Arab), ha buone probabilità di essere una capra, e sembra inadatto a un ruolo tanto delicato. Allo stesso modo, non credo che l’ultimo Conclave avrebbe mai eletto Robert Prevost, se fosse stato il tipico Americano con l’accento di Onlio. Nella parabola del vignaiolo che ha POTATO i tralci, è inconcepibile che un Papa pronunci «ha POTEITO i tralci». Il fattore “Onlio” si rivelerebbe un ostacolo acustico insormontabile, sia per i fedeli Italiani che per gli […]

  

La favola di Ursula e il Lupo

All’età di 4 anni, una futura grande regista aveva la sua personalissima interpretazione della fiaba di Cappuccetto Rosso: «Prima di entrare nel bosco bisogna prendere il lupo per mano». Se la diplomazia è “l’abilità di mantenere i rapporti con persone suscettibili”, ci siamo: in un mondo fiabesco di lupi antropomorfi è solo giusto mediare tra la brutta fama del lupo e la sua fame. Ursula Von der Leyen ebbe l’istinto contrario. Quando il primo Settembre 2022 un lupo uccise il suo amato pony, indisse una crociata continentale contro quella specie (qui). Tre anni più tardi, la Presidenta della Commissione Europea […]

  

Inviperita Patty

Ho appena licenziato l’intelligenza artificiale che produceva le immagini per questo blog. Qui di seguito spiego perchè. Qualche tempo fa mia cugina Silvia mi ha inviato una foto di noi due in un bistrot di Parigi, anno 1986. Lei arrivava da Torino, io da New York: come abbiamo fatto a darci quel gancio senza i telefonini? Ventiquattro ore prima ci eravamo sentiti al telefono? E se il suo treno o il mio aereo fossero stati in ritardo, come ci saremmo comportati? Buio totale: non ricordo. La cosa che mi spaventa di più dell’ulteriore evoluzione tecnologica imposta dall’intelligenza artificiale è la […]

  

In equilibrio sopra la follia

A volte penso che l’economia sia una scienza più affine alla meteorologia che alla meccanica newtoniana. Più stocastica, basata su fenomeni in movimento, che deterministica. Con l’avvento di Donald Trump, l’elemento aleatorio della politica economica americana ha acquisto sfumature apocalittiche. In molti hanno criticato la formula puerile adottata da Donald Trump per calcolare le famigerate tariffe globali annunciate il 2 Aprile. Ma la domanda catartica è: Il Presidente ha un piano per evitare che la globalizzazione degeneri in autarchia, inflazione, decrescita (in)felice, e guerre? Il possibile piano si chiama “Mar-a-Lago Accord”, ed è stato pubblicato il 13 Novembre 2024 da […]

  

Morire un giorno da pecora

Si sa, chi rifiuta di dividere Ucraini e Russi in buoni e cattivi è PUTINIANO. Chi ha troppo a quore le sorti dei Palestinesi è ANTISEMITA. Chi critica il tam tam di guerra è un PACIFINTO. A volte, gruppi d’interesse influenti hanno la capacità di caricare ideologicamente alcune parole chiave. Chiunque tenti di scomporre e analizzare il significato di quelle parole viene trattato alla stregua di un trasgressore di domicilio. Fa niente se i recinti abusivi intorno al loro significato siano stati messi apposta per inibire il pensiero altrui. Da autentico ‘pacifinto putiniano’, sono rimasto colpito dall’invettiva di Ursula Von […]

  

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