[photopress:omsk.jpg,full,alignleft]Il 7 gennaio è per tutti la coda dell’ Epifania: calze, dolcetti, re magi e via le luminarie che si ricomincia. Quasi per tutti però,  perchè per la religione russo-ortodossa che ha conservato per le festività il calendario giuliano il 7 gennaio è il giorno di Natale.  Succede  anche a Omsk, grande città industriale russa della Siberia sudoccidentale  famosa per le enormi  raffinerie di gas e petrolio  e perchè lo scorso anno fu sommersa da una fittissima nevicata di color arancione che è rimasta un mistero. Siamo a 2.500 km a est di Mosca quasi al confine con il Kazhakistan , la maggiorparte delle persone festeggiano secondo tradizione ma c’è anche chi  da diciannove anni decide di saltare il canonico pranzo e farsi una corsetta. Una mezza maratona per la precisione, sei giri nel cuore della città,  che  vanno in scena in una delle terre più fredde del pianeta. Ma quest’anno di più. L’altra mattina chi ha avuto il coraggio di partire ha corso ad una temperatura di  -28 gradi centigradi.  Non riesco neppure a pensare come possa essere. Ho provato lo scorso anno a -11 e mi sembrava di impazzire e  scendere diciassette gradi ancora più giù va al di là della mia immaginazione. Credo si ghiacci ogni cosa: sudore, lacrime, cuore. Deve essere complicato anche muoversi e parlare. Ma tant’è. C’è chi si cimenta e alla fine arriva anche al traguardo per poi raccontarlo. L’altroieri i temerari erano oltre 400   provenienti da 18 regioni della Federazione russa, e una ventina  di atleti anche da Usa, Germania, Spagna, Gran Bretagna e altri  paesi della ex Urss.  Nella gara maschile ha vinto il russo Aleksandr Bolkhovitn, in quella femminile a tagliare per prima il traguardo è stata la sua connazionale Ievghienia Danilova, di Omsk. Ovviamente applausi e anche un pizzico d’invidia.

Ps. A Omsk in estate si corre anche una maratona che vede al via più di diecimila persone. Non una <robetta> quindi… Non so se sia  bella, calda, faticosa o veloce. So solo che è forse più difficile arrivare a Omsk con treni, aerei e coincidenze che al traguardo della gara. Almeno così è capitato a due ragazzi che ci hanno provato l’anno scorso. Il racconto è divertente, dategli un’occhiata (http://www.zingarate.com/racconti-di-viaggio/la-transiberiana-siberia-i-parte-omsk.html)