Si può volare anche correndo. Non nel senso di andar forte ma cercando di unire alla fatica, allo sforzo fisico anche una missione, un messaggio importante. Molti lo fanno (e molti anche in silenzio) ed è il valore aggiunto che ognuno noi quando può aggiunge alla sua passione. Tutto ciò per raccontare l’impresa di venticinque podisti di cinque diverse nazioni (Germania, Polonia, Italia, Stati Uniti e Kenya) che sono partiti lo scorso 5 aprile da  Lutherstadt Wittenberg in Germania per raggiungere la Citta del  Vaticano: più di duemila chilometri in 15 tappe. Al loro arrivo a Roma il 21 aprile saranno ricevuti da Papa Benedetto XVI.  L’idea alla base di questa maratona è di ripercorrere, a  distanza di cinquecento anni, il cammino verso Roma di Martin Lutero  sostituendo le divisioni e rotture, seguite al primo viaggio, con l’armonia e la volontà di riunire uomini di razza e religioni diverse nello stesso percorso quest’oggi. La strada che collega Wittenberg a  Roma diventa quindi un tracciato di speranza in cui uomini di diversa  confessione si mettono in cammino e condividono un’esperienza umana e  religiosa.  La staffetta grazie alla partecipazione di due maratoneti del  Kenya, ha lo scopo di raccogliere fondi per aiutare le vittime dei conflitti civili in Kenya.