Ci siamo, finalmente ci siamo. Milano  può dire di avere una grande maratona che, sono convinto, la porterà in pochi anni nel giro delle grandi gare internazionali. Questa corsa di aprile, era la grande scommessa, forse il punto di non ritorno di una maratona che ha avuto una storia molto travagliata e che, con l’annullamento dell’edizione novembrina, aveva fatto il pieno di critiche e di maledizioni. Sbagliare ancora una volta sarebbe stato fatale. E credo lo sapessero un po’ tutti: dagli organizzatori, all’assessore Giovanni Terzi, al direttore Andrea Trabuio che aveva fatto digerire la maratona ai veneziani ma rischiava di non riuscirci a Milano. Va detto: c’erano un sacco di gufi, molti pronti a fregarsi le mani ma oggi parlano i fatti. <C’era una volta la maratona di Milano…> ha scritto sul volantino di presentazione il direttore della Gazzetta, Andrea Monti: è assolutamente vero. C’era una volta la maratona di Milano e quella che si è corsa oggi è davvero tutt’altra cosa. Nuovo e bello il percorso, nuova e vincente l’idea della staffetta, nuove  le zone di arrivo e partenza. Ho corso nella mia disonorata carriera parecchie maratone internazionali e devo dire oggi Milano ha fatto come si dice in questi casi la sua <porca> figura. <Certo- mi ha spiegato Trabuio dopo il traguardo- qualcosa da migliorare c’è sempre…> ma mi sembrava davvero soddisfatto. E deve aver tirati un bel sospirone di sollievo soprattutto pensando alle tre zone cambio della staffetta da organizzare e coordinare. Mi ha fatto piacere in gara  sentire parlare un sacco di lingue  straniere ma soprattutto mi ha dato soddisfazione respirare un clima diverso intorno all’avvenimento Maratona. Non solo il marathon village ( finalmente all’altezza), ma anche l’aperitivo marziano del <vulcanico> Fabrizio Cosi o il pasta party organizzato da Smarathon allo spazio Guindani da Andrea de Luca che si è fatto in quattro per portare in gara più di cento atleti. Sono segnali. Segnali che in dieci anni, eccezion fatta forse per la prima preistorica edizione numero zero, in città non avevo mai colto. Qualcosa quest’anno a Milano si è mosso. Ora bisogna però se ne accorgano anche gli amministratori. L’edizione di oggi della Milano city marathon per me  è promossa a pieni voti. Per la lode bisognerebbe avere il coraggio ( o il buon senso) di bloccare per una mezza mattinata domenicale anche il traffico. Ma qui il buon Trabuio poco può. Servirebbe un provvedimento del sindaco o del governatore. Bisognerà ricordaglielo spesso.