Non so se ridere o se piangere. Giuro che su questa stupidaggine del “jogging love”, cioè della presunta nuova tendenza di unire alla corsa anche una “ripetuta” con la prostituta di turno che tanto ha appassionato i colleghi del Corriere e anche del mio Giornale, non volevo scrivere una riga. Mi sembra una “puttanata” tanto per restare in tema. Però poi stamattina, la prima telefonata, le e-mail, i colleghi in redazione, tutti a chiedermi ” ma non hai letto…?”. E allora leggo e mi “girano” perchè davvero non si possono scrivere tante banlità tutte insieme. Cito dal Corriere : “Si chiama jogging-love. I protagonisti? Giovani con la fissa del sempre in forma e uomini di mezza età che desiderano asciugare la pancetta. Uno, due, tre giri, sgambettando. Poi, quando i battiti cardiaci saltano in gola, qualcuno sparisce e si i infratta…”. E dal mio Giornale: ” Il maratoneta ha la faccia di Dustin Hoffman. Corre inosservato, anonimo, salutista. Altro che tappe di ristoro alla Stramilano… per i “sempre in forma”  gli itinerari sono decisamente più piccanti…”.  Provo ad articolare una conclusione che abbia senso in una storia che invece non ne ha.  Ma vi sembra possibile che uno per andare con una prostituta si debba “travestire” da maratoneta per evitare le multe? Ma vi sembra possibile che uno si inventi la corsetta al Montestella per infrattarsi con la romena senza far insospettire la moglie? E ancora. Ma vi sembra possibile che questa sia la nuova tendenza dei runners milanesi? Forse   ci sarà stato un caso, due. Esagero: tre. Ma da qui a  parlare di Jogging-love… Finisco con una personalissima riflessione che è più triste che retorica. Se siamo costretti ad aprire le pagine dei giornali con queste notizie siamo davvero messi male.