Due ore 5 minuti e spiccioli… Geoffrey Mutai arriva da solo a Central Park,  vince al debutto la sua prima maratona di New York e, oltre al premio per la vittoria, intasca 70mila dollari per aver stabilito il nuovo record della corsa. Per il keniano più veloce al mondo ( a dispetto dei giudici che gli hanno tolto il record modiale stabilito a Boston) è un po’ un risarcimento danni.  Geoffrey Mutai ha fatto a pezzi il precedente tempo record di 2:07:43 che l’etiope Tesfaye Jifar aveva firmato nel 2001. E ha fatto a pezzi tutti i suoi avversari che ha salutato con un allungo intorno al 36mo chilometro. Dietro di lui il vuoto. L’altro keniano Mutai che di nome fa Emmanuel è arrivato secondo,  l’etiope Tsegaye Kebede è arrivayo terzo. Staccati gli ultimi due vincitori della maratona newiorchese: l’etiope Gebre Gebremariam e lo statunitense Meb Keflezighi. Doppietta etiope invece nella prova femminile dove ha Firehiwot Dado ha trionfato in 2h23’15 precedendo la connazionale Bizunesh Deba (2h23’19»). Al terzo posto la kenyana Mary Keitany (2h23’38«) favorita della vigilia ma protogonista di una gara che è stata un mezzo suicidio. La Keitany ha staccato tutte le avversarie al primo chilometro e ha fatto gara solitaria e velocissima fino a due chilometri dall’arrivo. Sui saliscendi di Central Park ha ceduto di schianto ed è stata raggiunta e superata dalle due etiopi. Infine la gara dei disabili. Alex Zanardi ha tagliato per primo il traguardo con il crono di 1h13’58” superando per due soli secondi il polacco Rafa Wilk. Dietro ai campioni la 42ma maratona di New York è stata il solito grande pettacolo. Oltre 50mila atleti al via in una magnifica giornata di sole. Dal Ponte di Verrazzano attraversano i cinque quartieri di New York: Staten Island, Brooklyn, Queens, Manhattan e Bronx con oltre 4milioni di spettatori a battere le mani e a sostenere la fatica dei partecipanti. Un grande business, come dicono gli americani che crea un indotto alla città di oltre 350milioni di dollari, impegna 13mila volontari e 1800 medici sul percorso. Dicono a new York che la maratona sia l’appuntamento sportivo più importante dell’anno al mondo. E può essere. Ma loro ne sono assolutamente convinti tant’è che dal prossimo anno la corsa potrebbe anche raddoppiare vita la grande richiesta di pettorali: una gara il sabato e una la domenica. Per finire due curiosità. La prima riguarda Edison Pegna, il miniatore cileno che rimase bloccato per 69 giorni in una miniera e lo scorso anno corse  nella Grande mela accolto come un eroe.  Edison c’era anche quest’anno ma se lo sono filato in pochi. L’altro riaguarda lo sponsor della maratona di New York che è la “Ing”, cioè la una delle più grandi banche mondiali. In tempi di crisi e di debito da saldare per le banche non tira una bella aria, ma qui per fortuna non s’è “indignato” nessuno. Meglio cosi’.