Dedicato a tutte quelle menti illuminate che stanno commentando e insultando in rete l’arresto del mio direttore Sallusti.  Dedicato a chi non capisce cosa è accaduto. Dedicato a chi non si rende conto di cosa significhi arrestare un giornalista nella redazione di un quotidiano. Dedicato a chi si riempie la bocca con la libertà di stampa, l’autonomia dei giornalisti, il giornalismo senza padroni e altre stronzate e oggi non ha scritto una riga. Dedicato a chi è contento che sia successo e non si rende conto che ha perso. Dedicato a chi sorride e  a chi crede che sia tutta una pagliacciata. Dedicato a chi pensa che il Giornale sia un giornale di servi e non conosce chi ci lavora; bene, sodo e con passione. Dedicato a chi un paese democratico non sa come funziona. E soprattutto dedicato a chi questa mattina alle 11.30 nella sala riunioni del Giornale non c’era. Non c’era quando è arrivata la Digos. Non c’era e quindi non ha capito che da oggi siamo un Paese meno civile.