Come le Torri Gemelle. Esattamente come le Torri Gemelle. E non c’entrano la cronaca, le immagini di terrore, il sangue, la gente che urla e scappa, il numero di morti e feriti. Le bombe di Boston al traguardo della maratona più antica del mondo deflagrano allo stesso modo di quei due Boeing che s’infilano nel cuore dei grattacieli perchè colpiscono un simbolo. E non solo sportivo. La Boston Marathon non è una maratona qualunque: é la maratona. Si corre da oltre cento anni proprio nel giorno del Patriots Day  che celebra il coraggio dei coloni che si ribellarono agli inglesi  e dettero vita alla dichirazione di Indipendenza ed è l’unica che chiede anche agli amatori un tempo minimo di ingresso. Cioè una sfida nella sfida. Ed è per questo forse che è la più amata. Ma colpire la maratona per gli americani è una ferita al cuore perchè questa gara è il simbolo della possibilità di farcela per tutti. E’ la porta per misurarsi con la propria capacità, l’opportunità da prendere al volo, una democratica occasione di agonismo. Per tutto ciò chi ha colpito, terrorista o altro che sia, non ha colpito a caso. Non importava il numero di morti o feriti, si voleva abbattere il simbolo di un Paese che qualsiasi cosa gli capiti si rimbocca le maniche e ricomincia. E la maratona in questo senso è l’obbiettivo perfetto, il target da mettere sul mirino del mortaio. Si perchè proprio dalla maratona dopo l’attentato alle torri gemelle i newiorchesi erano ripartiti. C’era ancora la polvere delle macerie sulle strade quando nel 2001 i 40 mila runners invasero la garnde mela in pantaloncini e scarpe da running. Una corsa contro il terrore e contro chi voleva mettere in ginochio gli Stati uniti. E dietro quei 40mila c’era un paese con le lacrime agli occhi, c’erano tutti quelli che  erano rimasti scioccati dalla mattanza e in qualche modo volevano urlare che non era quello il mondo in cui volevano vivere e far vivere i loro figli. Ecco perchè il sangue  di Copley Square è rosso e vivo. Dalla maratona si era ripartiti e sulla maratona ora arrivano le bombe. Ma il cerchio non è perfetto e non si chiude. Dalla maratona si ricomincia, qualsiasi cosa accada…