Un paio di giorni per smaltire la fatica. Un paio di giorni riposare la mente e per tornare alla normalità di Dobbiaco che non è ovviamente quella invasa dal popolo dei runner. La quattrodicesima edizione della Cortina- Dobbiaco run va in archivio e il bilancio è piu che positivo. Gianni Poli che questa gara l’ha inventata e l’ha fatta crescere in tutti questi anni con l’attenzione che si dedica alle “creature” sa perfettamente che è proprio quando le cose vanno bene che non ci si deve sentire appagati. E’ una regola di sport e lui che ha corso e vinto tanto sa che ogni volta bigogna fare un piccolo passo avanti. Migliorare ogni volta qualcosa è questo il segreto per non restare al palo…

Cortina-Dobbiaco run numero 14 in archivio. Soddisfatto?
“Sì, direi di sì. Anche se è ovvio che stiamo già pensando alla prossima. Cercheremo di capire cosa si può migliorare”
Oltre 4400 iscritti, in salita costante negli anni nonostante la crisi che non risparmia nessun settore, corsa compresa.
“Si nonstante la crisi e soprattutto nonostante il meteo. Quest’ultimo periodo è stato tremendo. La scorsa settimana da queste parti sulle tre Cime Lavaredo è arrivato il Giro d’Italia e Nibali ha vinto sotto una bufera di neve. Il brutto tempo ha inciso moltissimo anche sulle nostre iscrizioni.
Però la Cortina-Dobbiaco run sembra abbastanza inossidabile…
“Il segreto non c’è. Ci sforziamo di offrire a chi viene a correre da noi le condizioni migliori per divertirsi ed essere sereni. Cerchiamo di parlare con gli atleti, di ascoltarli e di non deluderli. Quest’anno ad esempio abbiamo cercato di ovviare ai rallentamenti sulla salita iniziale con la doppia partenza e pare abbia funzionato. Così vale per il palazzo del ghiaccio di Cortina che ha ospitato gli atleti prima della partenza. Pare sia stato apprezzato. Ovvio che non sono cose che si pensano e si fanno da soli. C’è uno staff affiatato che lavora e ci sono amministrazioni che fortuntamente collaborano”
Quindi dicamo che il segreto è proporre ogni anno una novità…
“No, non esattamente così. Il segreto secondo me è che come in tutte le cose se si vuole che crescano ci si deve investire. Si deve investire in denaro ma anche in passione e soprattutto in idee. Le novità fine a se stesse non servono. Devono essere funzionali alla Cortina-Dobbiaco run”…
Un esempio?
“Prendiamo la gestione dei rifiuti della gara. Per noi è un punto fondamnetale visto anche il posto straordinario dove corriamo, le Dolomiti  patrimonio dell’Unesco. Su questa cosa abbiamo lavorato tantissimo e quest’anno abbiamo sperimentato delle grandi reti rettangolari in cui gli atleti gettano bicchierini e bottiglie dopo i ristori. Qualcosa da migliorare ancora c’è ma diciamo che la strada è quella giusta”
E i numeri crescono, perchè i numeri sono importanti…
“Certo che i  numeri sono importanti, ci mancherebbe. Ma i numeri sono importanti perchè ti dicono in tempo reale se hai lavorato bene o se hai sbaglaito qualcosa. Se da un’edizione all’altra una gara ha 1000 iscritti in meno chi la organizza si deve fare delle domande. Significa che qualcosa non è andato come doveva andare. E non serve a nulla camuffare i numeri degli iscritti. Anzi”
Cortina-Dobbiaco run , Sarnico-Lovere run e ora la neonata gara del Lago d’Endine: tre corse un’unica  filosofia?
“La filosofia è quella della corsa intesa innanzitutto come divertimento. Ovvio c’è la parte agonistica ed è fondamentale ma non ci si deve dimenticare chi chi corre nelle retrovie. Nell’ultima Cortina-Dobbiaco run l’ultimo concorrente è arrivato dopo 5 ore e 15. Per noi vale come chi ha vinto”
La corsa come collante che tiene insieme tutto e tutti?
“La corsa è uno stile  di vita. Se uno ci finisce dentro non ne esce più. Io ad esempio negli ultimi giorni per seguire tutto ciò che va seguito a due giorni dalla partenza di una gara non sono riuscito a correre e mi manca. Divento nervoso. Molte delle idee e delle novità che riguardano la Cortina-Dobbiaco run mi vengono in mente prorpio mentre corro tra i boschi di questa valle…
E la corsa che fa crescere i bambini, una sua fissa. Un appuntamento irrinunciabile alla vigilia di tutte le gare che organizza
“Si è vero. Mi dà felicità vedere correre i bambini. Sono uno spettacolo. E anche su di loro bisogna investire. Non per cercare ad ogni costo nuovi campioni. Lo sport serve a far crescere uomini migliori, insegna che le cose si ottengono con sacrificio, con allenamento. Nulla è gratis. Ed è il punto da cui si deve partire…
Però anche i piccoli corrono per vincere..
“Giusto, ci mancherebbe. L’importante è che non ci sia esasperazione. Quest’anno quando è arrivato il momento di comprare le coppette per premiare i vincitori delle varie categorie mi sono fermato a pensare un attimo e mi sono detto: no, niente coppe ma medaglie per tutti. E poi una pioggia di di caramelle perchè prima di tutto la corsa deve essere una festa”
E basta una corsetta per far cerecere i bambini?
“Forse no però è un buon inizio. Loro seguono l’esempio. Se vedono genitori che fanno sport allora c’è probabilità che facciano sport. Gli esempi sono importanti senza per questo essere dei fanatici del movimento”
Ma gli esempi non bastano. Servirebbe anche qualche struttura in più
“Questo è un altro discorso. Sa che ogni gara su strada è obbligata a devolvere alla Fidal un euro partecipante più le tasse e più le quote relative ai tesseramenti giornalieri dei corridori non tesserati? Dopo questa edizione della Cortina-Dobbiaco noi faremo un bonifico di oltre 7mila euro alla Federazione. E qeusti sono soldi che dovrebbero essere investiti prorpio per fare crescere e promuovere il settore giovanile”
E invece?
“Invece non lo so…”
Va beh torniamo alla Cortina-Dobbiaco run.  Ha già in mente qualche novità?
“”Ora tiriamo il fiato qualche giorno. Poi si riparte. Vado a correre e ci penso….”

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