Da queste parti in bici si è scritta la storia del Giro d’Italia. Da una parte il Gavia, dall’altra il Tonale, due giganti che emozionano chi è malato di ciclismo. Un po’ più in giù un bel cartello che ti annuncia la scalata del Mortirolo, più o meno l’inizio dell’inferno…Ma  qualche volta si può anche non spingere sui pedali. Qualche volta si può anche pedalare comodamente per turismo con amici, moglie e figli. E così ti capita di scoprire la nuova pista ciclabile che va da Vezza d’Oglio a Ponte di legno, davvero un <gioiellino di ciclabile>. L’esempio di come vanno costruite le piste per poter essere godute da chi fa turismo in bici. E gli appassionati sono sono sempre di più. L’esempio concreto di come  un investimento di  1,4 milioni di euro, finanziati dalla Regione e dai Comuni interessati,  possano diventare il valore aggiunto di una vallata già bella di suo e un progetto intelligente per creare lavoro con una serie di attività economiche collegate:  dai punti di assistenza meccanica al noleggio bici, dai bar ai ristoranti. Un po’ come succede sulle ciclabili di mezza Europa, insomma. Inaugurata il 21 luglio dell’anno scorso con una settimana di eventi collegati anche a due manifestazioni importanti per queste zone come l’ «Adamello bike arena» e il tour «Transalp»,  la <ciclabile dell’Alta  Vallecamonica>  parte dalle Fontanacce di Vezza d’Oglio e arriva al Campetto di Ponte di Legno attraversando Vione e Temù. Dodici chilometri con un dislivello accessibile di 270 metri tutti da godere sulla linea del fondovalle tra fontane naturali, un paio di ponti in legno,  mucche e cavalli. Un modo intelligente per godersi un week-end o una vacanza. E per chi proprio non ce la fa e non resiste basta proseguire. Qualche chilometro dopo Ponte di legno ci sono Gavia e Tonale. E lì non si scherza più, la sofferenza è garantita.

Tag: , ,