Non è solo la festa e la folla di questo fine settimana ai campionati italiani di Riccione la prova che il triathlon è uno sport che sta crescendo. Non è il fatto che molte città stanno iniziando a scoprirlo con gare importanti. Non sono solo i numeri di una federazione che nonostante la crisi aumenta  ogni anno i suoi iscritti. E non  sono neppure gli atleti sempre più forti che tra un anno  mezzo a Rio andranno a giocarsi un’olimpiade. La Fitri  la federazione italiana Triathlon italiana) gongola ma il suo presidente Luigi Bianchi sa perfettamente che è il momento perfetto per guardare avanti è proprio quando le cose vanno bene. Mai fermarsi, insomma
Presidente, che succede allora?
“Succede che è un momento ottimo per il nostro sport e ce lo godiamo ma è chiaro che c’è tantissimo da fare. Però siamo soddisfatti. Pochi giorni fa ero a Padova alla Fiera del ciclo e molti produttori mi hanno fermato dicendomi che tra gli stand c’erano solo triathleti…E un segnale importante però bisogna continuare  a fare ciò che abbiamo fatto fino ad ora”
E cioè?
“Intanto continuare ad organizzare feste di sport come questa di Riccione. Servono grandi eventi perchè solo così si fanno numeri come quelli di questi giorni e solo così le amministrazioni ti seguono.
Soprattutto in periodi di crisi quando le stagioni turistiche sono quelle che sono….
“Esatto. In questo fine settimana Riccione è stata invasa dai triatleti. Bastava camminare ieri sera in viale Ceccarini per vedere quanti ce ne fossero. In un periodo di bassa stagione siamo riusciti a portare qui tremila atleti  spesso con mogli figli e amici. Più di cinquemila persone. E poi va considerato anche che le manifestazioni sportive nei posti dove vanno poartano anche un valore aggiunto che non è economico ma culturale. Lo sport trasmette valori positivi, porta un bel messaggio di benessere e di vita sana. E non va sottovalutato.
Quindi un matrimonio Fitri-Riccione che continua…
“Direi assoltamente sì. Abbiamo trovato un’amministrazione che ci ha aperto le porte, che ha capito cosa volevamo fare e che ha collaborato in pieno. Il resto lo fa questa città che insegna al mondo come si accolgono i turisti e che ha una struttura di accoglienza perfetta con i bike hotel per un popolo si triatleti…”
Quindi il prossimo anno gli assoluti ancora in Romagna?
“Tutto ci fa pensare di sì ma non solo. Il progetto è allargare questa collaborazione anche ad alcuni stage per le nostre squadre nell’arco della stagione”
Però qualche difficoltà ad organizzare le gare soprattutto nelle grandi città le trovate ancora…
“Sì vero, questo resta un problema. Noi chiudiamo le città per pomeriggi interi quando c’è in programma una partita di calcio di cartello ma facciamo mille difficoltà burocratiche per bloccare al traffico qualche chilometro di strada durante una gara di corsa, di ciclismo o di triathlon…
E poi per fare il salto di qualità definitivo questo sport va portato anche nelle scuole
“Qui il discorso è un po’ diverso. Il triathlon non è il calcio o il basket. Servono strutture e tecnici preparatihe vadano nelle classi.  Per questo preferiamo non muoverci  in modo generico ma con progetti mirati
E bastano per promuovere uno sport che ancora, nonostante tutto, molti considerano “minore”?
“No non basta. E infatti bisogna investire tanto nei movimenti giovanili. Dal punto di vista economico siamo passati dai 140mila euro dell’anno scorso ai 240mila di quest’anno. E poi dal punto vista delle gare spingiamo moltissimo con gli organizzatori affinchè nelle manifestazioni vengano inserite anche gare giovanili. L’obbiettivo è fare cioò che fanno alcuni Paesi stranieri cioè abbinare sempre le gare dei piccoli a quelle elite. Ci arriveremo.
Torniamo a Riccione e ai campionati. Sono una delle ultime gare della stagione  quindi si può gia fare un piccolo bilancio dell 2014. Che anno è stato?
“E’ stato un anno per noi buono. Sia dal punto di vita agonistico che da quello della diffusione del movimento. Le nostre squadre nazionali stanno crescendo grazie ad atleti come  Fabian,  Mazzetti, Betto, Bonin ma tanti altri ancora e abbiamo raggiunto risultati importanti in Europa e nelle gare dei circuiti mondiali. Ma è tutto il nostro sport che cresce. Abbiamo superato i 20mila tesserati e le  350 società affiliate con un incremento dell’8 per cento  che conferma la crescita costante di questi ultimi anni. In un periodo di crisi è un segnale importante  e crediamo che ci siano ancora margini di crescita.
Cosa glielo fa pensare?
Il 2015 sarà l’anno di vigilia delle olimpiadi di Rio. Noi non solo con Alessandro Fabian che è ormai nella elite del triathlon mondiale andiamo in Brasile solo per partecipare. Certo sappiamo che è difficile vincere ma ci prepareremo al meglio possibile per tornare con qualche medaglia. Con il Coni  e il nostro direttore tecnico Mario Miglio è stato già messo a punto un programma di stage che permetteranno di arrivare preparati all’anno olimpico. E le Olimpiadi sono un traino eccezionale per ogni sport…
E poi?
“E poi il fatto che che si stanno avvicinando alle nostre gare personaggi importanti….
Intende Alex Zanardi?
“Si parlo di Zanardi che è un personaggio straordinario che tra pochi giorni sarà in gara nell’Ironman di Kona alle Hawaii ma non solo di lui. Sempre alle Hawaai proverà l’avventura anche Luca Parmitano, il maggiore dell’aeronautica primo astronauta italiano nello spazio…”
Come siete entrati in contatto?
“E’ stata l’aeronautica a contattarci spiegandoci il progetto e noi siamo stati felicissimi di mettergli a fianco Sergio Contin, uno dei nostri tecnici più importanti che lo ha seguito in questi mesi nella preparazione e negli allenamenti.
E poi alle Hawaii c’è in gara Daniel Fontana, un azzurro che potrebbe giocarsela…
“Si Fontana è uno degli atleti di punta del nostro movimento. E un campione che ha la maturità e l’esperienza per correre un Ironman da protagonista a Kona. Certo che quella è sempre una gara difficilissima dove può accadere di tutto. Ma è chiaro che siamo tutti con lui. Lo seguiremo e gli facciamo già da ora un grande in bocca al lupo…”

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