Ora è  un assistente capo nelle Caserma D’Oria del XV Reparto Mobile di Taranto. Vita nuova. Perchè ogni tanto si riavvolge il nostro e si ricomincia. Via le scarpette, via i calzoncini, via la canotta delle Fiamme Oro,  Ottaviano Andriani fa il poliziotto per davvero: più ordine pubblico che tabelle, gare e ripetute. Però il cuore batte ancora forte, la testa è ancora un po’ lì .  Perchè due ore e nove minuti in maratona restano per sempre una sensazione meravigliosa, impossibile  da dimenticare. Perchè con quei tempi lì in maratona sei tra quelli che contano. Così come è difficile non ricordare quelle 15 maglie della nazionale azzurra, le Olimpiadi di Pechino, i Mondiali di Helsinki, gli Europei di Monaco di Baviera,  di Budapest,  di Barcellona.  Già, Barcellona. L’ultima maratona, un undicesimo posto quando tutti aspettavano Stefano Baldini che si fermò alla mezza. Per tutti e due fu l’ultimo atto.  Arriva sempre il momento in cui si deve essere capaci di dire basta in cui si deve trovare il coraggio di chiudere una parentesi. E così è stato, senza rimpianti perchè i campioni sanno sempre guardare avanti. Ma la corsa è una malattia che ti resta dentro anche quando non è più il tuo mestiere. “Ora mi alleno per stare bene- racconta  Andriani sul suo profilo di Facebook- senza avere nessun obiettivo se non quello di stare bene con me stesso, perché come dice qualcuno, la corsa è una medicina in grado di renderti più creativo, più lucido, più vitale ed equilibrato, più in forma e felice. La corsa mi ha sempre dato e mai tolto”. Insomma la passione è ancora intatta. E a 40 anni si può ancora osare molto. Anche un’altra  42 km soprattutto a New York e soprattutto se può essere utile per dare una mano a qualcuno meno fortunato di te e a chi si fa in quattro per aiutarlo.  Così l’idea della maratona  torna a frullare nella testa. A Taranto dove ora fa servizio perchè la città dei Due Mari è  una città inquinata con tutto ciò che ne consegue  in termini di salute e di qualità della vita. E per questo Ottaviano Andriani  e Stefano Baldini  nella Grande Mela hanno corso per sostenere due buone cause. Il campione olimpico   per la Onlus Ascmad-Prora che vuole accelerare l’apertura del nuovo reparto di Gastroenterologia e Endoscopia dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Andriani per sostenere il lavoro straordinario  che la delegazione ANT di Taranto fa sul territorio: è il più grande ospedale gratuito a domicilio in Italia, fornisce assistenza specialistica ai malati di tumore e organizza attività di prevenzione oncologica.  In questi anni ha portato nelle case di oltre 100.000 malati di tumore un’assistenza socio-sanitaria gratuita, completa, continuativa e integrata. Una maratona per sostenere il progetto di Fondazione ANT Italia Onlus e  lanciare una raccolta fondi per acquistare un nuovo Ambulatorio Mobile e offrire sempre più visite gratuite di prevenzione oncologica sul territorio italiano  ( http://www.ant.it/sms_solidale_ant_45501/ ). E cosi l’assistente capo Ottaviano Andriani per un week end ha lasciato la sua divisa da “OP” nell’armadietto del suo Reparto Mobile ed è tornato a mettersi canotta e calzoncini. Per fare quasi sul serio.  State Island, il ponte di Verrazzano, il Bronx, Brooklin, il Queen e finalmente Central Park. Due ore, 45 minuti e 53 secondi, non come ai bei tempi ma quasi. Non come a bei tempi ma con la stessa fatica,  la stessa passione e con la stessa emozione. Perchè non si smette mai di essere maratoneti…

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