La “Cinque Mulini” è la “Cinque Mulini”. Il più classico dei cross, una via di mezzo tra la Roubaix e le “Strade Bianche” per chi vive di  bici, un mondiale del fango. E’ il fascino della storia anche se strada facendo ha perso qualche mulino  perchè erano cinque e ora ne sono rimasti solo due “in gara”  ma è sempre più che mai la gara di cross internazionale più quotata e blasonata, l’unica con il pubblico delle grandi occasioni. Domattina  San Vittore Olona diventa l’ombelico dell’atletica, come Wembley per il calcio, Twickenham per il rugby. Chi vince qui non vince e basta, si ritaglia un pezzettino  di gloria. E tra i grandi che hanno vinto qui c’è sicuramente Stefano Baldini, olimpionico, oggi responsabile tecnico del  settore giovanile della Fidal: ” Io la Cinque Mulini l’ho vinta nell’88 nella giovanile allievi under 18 e me la ricordo perfettamente – racconta-  Già mi muovevo bene a quel tempo e partecipavo ad eventi di un certo livello. Oggi i ragazzi possono gareggiare più frequentemente con i più grandi, allora si cercavano le gare importanti per confrontarsi proprio con i più forti”. È  tutta su sterrato: “Ho un bel ricordo perché l’ho corsa poi anche nell’inverno 2005, subito dopo l’oro olimpico  di Atene,  e davanti ad un bel pubblico, quello delle grandi occasioni. Tutto questo calore e la bella accoglienza è stata una sorpresa per me, anche perché non avevo gareggiato moltissimo dopo l’Olimpiade”. Ma anche se tanti anni fa e con tre Mulini in meno, i consigli di un campione oggi ct valgono sempre perchè questa, nonostante una distanza relativamente breve di 10 km, resta una gara difficile a cominciare dal terreno che probabilmente domattina presto sarà ghiacciato: “Si inizialmente è così- spiega Baldini– Poi con il passaggio delle persone diventa molto più calpestato e fangoso. Quindi bisogna tenerne conto”. E ancora: “Il consiglio che posso dare per questa gara, per i Master, che partono alla mattina presto, è quello di curare la cena della sera precedente e la colazione la mattina della gara, che è un bell’impegno per il fisico, dove il dispendio energetico è alto. Per questo serve una colazione completa e bilanciata aiutandosi magari con qualche integratore di carboidrati in gel che è più facilmente digeribile e che ci fornisce l’energia pura di cui abbiamo bisogno. Invece per chi non gareggia presto ma un po’ più in là nella giornata, l’ideale è fare uno spuntino a metà mattina. Molto importante anche il recupero post gara: lo dico sempre che è importante come l’allenamento!”. “Anche se si tratta di 10 km la Cinque Mulini  è una gara impegnativa dal punto di vista dello sforzo fisico e muscolare – continua Baldini – ci vuole del tempo per recuperare. Ma non basta. Serve anche la scarpa giusta: per i Master quelle da trail vanno bene, soprattutto se non sono abituati alle scarpe chiodate. Le consiglio anche perché essendo una gara “popolare” ci sono diversi tipi di partecipanti. Per chi è abituato ai chiodi vanno bene quelli di 12mm, non più lunghi perché potrebbero dare fastidio, soprattutto quando si passa attraverso i mulini, dove ci sono sassi e ghiaia”. Scarpe giuste dunque: ” La raccomandazione è quella di indossare una scarpa protettiva, con una suola più gommata rispetto a quella da pista per una maggiore stabilità, soprattutto quando ci si ritrova a dover fare i conti con un terreno “usurato”, dove sono già passati gli altri”. E infine per l’abbigliamento che è un dettaglio da non trascurare anche se un po’ va deciso all’ultimo momento, poche ore prima del via: “Non serve troppo pesante, io non mi coprivo molto: riscaldante per le gambe è ideale, magari con i gambali compressivi per i polpacci, ottimi per la circolazione. Sopra consiglio un intimo a manica lunga e i guanti, se fa un po’ più caldo anche un intimo a manica corta”.