newyork_marathonC’erano una volta Orlando Pizzolato, Gianni Poli e Giacomo Leone. Certo, ci sono ancora ma  una volta e vincevano la maratona di New York. Poi l’azzurro nella Grande Mela è un po’ passato di moda perchè Central Park, ma un po’ tutti i traguardi che contano, sono diventai terra di conquista per le gazzelle degli altopiani. Vale la legge dei keniani, vale quella degli etiopi. Vale quasi sempre la leggerezza e la potenza di chi sembra aver firmato un patto segreto con gli dei della corsa.  Poi però qualcosa succede. Poi però spunta un Meb Keflezighi o un altro Carneade che infrange la regola, che prova a rivoltare la logica. Anche se la maratona è sempre più una scienza esatta.  Si valuta il motore, si imposta un allenamento, si decide una tabella di marcia e, se si rispettano i tempi, in linea di massima va come deve andare. Ma questa è la teoria. Poi la gara è la gara. Poi quando si corre ci si guarda in faccia e a volte il banco salta. A volte si trovano energie che neppure ci si aspetta. E allora qualcosa può anche cambiare. E a New York più che altrove, perchè sarà anche la maratona più bella ma non è tra le più facili.  Domenica al via ci saranno anche i nostri. Ci sarà il campione europeo in carica di maratona Daniele Meucci affiancato  dall’oro continentale 2012 di cross Andrea Lalli e dalla campionessa  europea 2010 Anna Incerti. Un toscano di Pisa, un molisano di  Campobasso e una siciliana di Bagheria.  E’ il Tricolore che corre. Una bandiera che da queste parti è anche un po’ la storia di un popolo  che è arrivato con le valigie di cartone e ha saputo farsi amare. E che però ancora si commuove.  E che fara il tifo da Brooklin fin sulla quinta strada quando tutto si deciderà.  Per Meucci non è la prima volta. Nel 2013 qui era arrivato decimo in 2h12:03 e quest’anno, allenato da Massimo Magnani, è alla  terza uscita sui 42,195km: terzo in 2h11:08 a  Otsu in Giappone a marzo e ottavo ai Mondiali di Pechino in agosto. Lalli è, invece, alla sua quinta vera prova da maratoneta, la prima sotto la guida tecnica dell’olimpionico Stefano Baldini. Fin qui il suo miglior risultato in carriera è stato il 2h12:48 corso nel 2014 alla Maratona di Torino. Anna Incerti quaest’anno ha al suo attivo il 2h29:10 che l’ha vista settima a Nagoya (Giappone) in marzo. La 35enne allieva di Tommaso Ticali ha  corso la sua maratona più veloce di sempre nel 2011 a Berlino  (2h25:32).  Tra i favoriti ci sono il  bronzo olimpico ed ex recordman mondiale Wilson Kipsang (2h03:23) e  Mary Keitany, donna da 2h18:37, entrambi keniani. L’anno scorso hanno vinto loro. Quest’anno vorrebbero e potrebbero fare il bis. Ma anche se la maratona è una scienza esatta non sempre i conti tornano.

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