amaI turisti del terremoto per un giorno stiano a casa…”. Questo l’appello degli organizzatori della quarantesima Amatrice-Configno, gara storica di 8,5 chilometri che domenica prossima si correrà nonostante tutto e nonostante tutti. Nonostante le promesse tradite, nonostante le beffe, nonostante le inutili passerelle di chi qui è venuto solo per un tornaconto politico. Si correrà esattamente un anno dopo quel 24 agosto che ha cancellato vite, case, storia ma non la volontà di restare, rimboccarsi le maniche  e ricominciare. Si correrà perchè l’anno scorso fu l’ultimo evento sportivo che si corse ad Amatrice, quattro giorni prima del sisma. Ed Amatrice proprio da questa gara vuole riconquistare un pezzo della sua normalità. Sarà la corsa della rinascita per una paese, una regione e una popolazione che  vuole rialzare la testa e lo farà anche con la passione e la  solidarietà di atleti, campioni e appassionati della corsa che si troveranno alla linea di partenza.  “I turisti del terremoto per una domenica se ne stiano a casa- ripetono gli organizzatori- perchè la loro presenza è ingombrante e perchè prevediamo il tutto esaurito, duemila atleti al via. Si sta lavorando ininterrottamente per liberare dalle macerie la strada alternativa di circa 850 metri che raccorderà il nuovo percorso a quello tradizionale che porta a Configno. La protezione civile è impegnata a far sì che tutti possano correre in sicurezza”. A dimostrare la loro solidarietà ci saranno tutti i grandi campioni del passato dell’atletica. Per primo, proveniente da Londra dove ha corso le sue siepi, Ezekiel Kemboi il campione keniano due volte oro olimpico e tre mondiale, che arriverà sabato mattina per essere presente alla serata dei campioni, quando verranno presentati tutti i grandi amici della gara da Gabriella Dorio a Gelindo Bordin e Stefano Baldini, passando per Laura Fogli, Maura Viceconte, Lucilla Andreucci fino a Laila Soufyane, portacolori dell’Esercito e vincitrice della passata edizione che vuole essere al via anche stavolta. “Sarà una grande emozione ritrovarsi sulla linea del traguardo. Probabilmente a stento riuscirò a trattenere le lacrime, perché molti amici di Amatrice non ci sono più, hanno perso la vita durante il terremoto- ricorda Gelindo Bordin, che ha più volte partecipato e vinto l’Amatrice-Configno. Nel 1988 decisi di correre quegli 8,5 chilometri per fare una sorta di allenamento preparatorio alla maratona delle Olimpiadi di Seul e quelle persone mi avevano sostenuto e incitato. Domenica sarò io a dedicare a loro un applauso”.

 

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