Il “bicicidio” e gli idioti a pedali
E ora il cerchio si chiude. Ci mancava solo il “bicicidio” per sollevare un polverone che per colpa di qualche idiota mette sul banco degli imputati tutti i ciclisti e rimpolpa un polemica sul fatto che in bici, nelle città, girano un sacco di balordi che investono i pedoni sui marciapiedi, che non si fermano ai semafori, che vanno in contromano etc etc etc… Lo storia è sui giornali di oggi, compreso il mio. Nel febbraio dello scorso anno Charlie Alliston, un giovane che lavora come corriere-ciclista per una ditta di consegne, travolge Kim Briggs, 44 anni, madre di due figli mentre in pausa pranzo attraversava la strada in Old Street. Un impatto violento ad oltre 20 orari che procura alla donna lesioni gravissime e la morte due giorni dopo in ospedale. Nei giorni successivi all’incidente Alliston prova a difendersi raccontando che la Briggs avrebbe ignorato le sue urla continuando a guardare tranquillamente il cellulare. Un caso e un processo anticipato dai giornali londinesi che nei giorni scorsi arrivato nelle aule del Tribunale. Nell’arringa conclusiva, il procuratore Duncan Penny ha sostenuto l’accusa di omicidio nei confronti di Alliston perchè il ragazzo guidava in modo pericoloso su strada la sua bicicletta a scatto fisso. Inoltre non aveva i freni anteriori perchè li aveva smontati pubblicando anche su un sito di ciclisti le istruzione per farlo, un reato in base al Road Traffic Act del 1988. «A Shoreditich, all’ora di pranzo, sulla strada ci sono camion parcheggiati, pedoni che attraversano e bisogna esser pronti a qualsiasi imprevisto – ha sostenuto in aula il procuratore – Per cui quel tipo di bicicletta è pericoloso». È la prima volta che un ciclista che travolge e uccide un pedone viene accusato di omicidio colposo. E ci sta che sia stato condannato. Ci sta perchè girare in città con una bici a scatto fisso senza freni è una follia, oltrechè reato per la legge inglese ma anche per il nostro codice della strada che all’articolo 68 spiega bene come debbano essere “attrezzati” i velocipedi per non essere fuorilegge. E sui freni non si discute. Ma il popolo dei ciclisti, come quello degli automobilisti, dei motociclisti, come tutti i popoli, tra le sue file arruola persone intelligenti e idioti. E chi toglie i freni alla sua bici per girare nel traffico di una città, per misurarsi, per far vedere quanto è “figo”, per dimostrare quanto è “manico” nulla è più che un idiota. E mai come in questo caso giova ripetere. Ciò detto, al di là delle mode che negli ultimi anni hanno fatto diventare le «fixie» oggetto di culto, glamour e sempre più stilose e diffuse, ognuno è libero di pedalare come crede. Nel rispetto delle regole però. Le bici a scatto fisso, val la pena di ricordarlo, nascono per la pista. Contrariamente alle bici normali, non arrestano la corsa quando si smette di pedalare perchè la trasmissione mozzo-catena continua quindi i pedali continuano a girare e per fermarsi si deve essere capaci di rallentare opponendo resistenza con la forza delle gambe contropedalando. Bici quindi non semplicissime da gestire soprattutto nel traffico cittadino e «fuorilegge» se non dotate di sistemi di frenatura. E il punto è questo. Se un ciclista gira in città senza freni va fermato e multato e la bici va sequestrata. Non c’è storia. Idioti del genere fanno del male a tutti, soprattutto a chi la bici la usa come va usata.