ddsIl mondo è piccolo…Così si dice. Ma in bici forse un po’ di più. Perchè capita di incontrarsi. Capita di incrociare qualcuno che conosce qualcun altro che conosce qualcun altro ancora che conosce uno che si allena, pedala o fa fatica con te. Tutti amici insomma. Come capita al Sud quando incontri una persona che non hai mai visto in vita tua, che ti chiede a chi se figlio e dopo un quarto d’ora scopri che è un tuo parente, cugino in seconda, terza, comunque stesso sangue, stessa razza e stessa faccia come il turco dall’aria furba in Mediterraneo di Gabriele Salvatores. E capita anche ad Alassio, su è giu dal Testico, dalla Madonna della Guardia, dal passo del Ginestro, scollinando verso Albenga o ritornando indietro. Capita di incontrare una squadra della Val Bormida che ti porta in scia ai piedi della salita a 33 all’ora che per loro è passeggiare ma  per te è una tirata che ti toglie un annetto di vita. Beata gioventù. Capita di fare la salita con un paio di ciclisti milanesi che da queste parti vengono a svernare e che in  val Padana pedalano  tra i Navigli di Morimondo e le vallette di Casterno, che si allenano con lo stesso gruppo dei “manetta” con cui esce tuo cugino e che sono amici di triatleti che sono amici dei tuoi amici. Alassio è il centro del mondo perchè qui quando a Milano c’è neve e ghiaccio ci sono tredici gradi e un sole tiepido che ti scalda l’anima e non solo quella. Che ti regala il lusso di uscire in calzoncini corti e non bardato come un palombaro che poi è la differenza che ti fa amare la bici ed è tutta lì. Perchè la bici è il caldo dell’estate, come al Tour de France. Alassio è l’ombelico del mondo a pedali ed è facile ritrovarsi. Così giri l’angolo dopo che per due ore tuo figlio ti ha spremuto come un limone e incroci il gruppo delle sue compagne di squadra della DDS che arrivano da Varazze. “Ma che ci fate qui?”. Domanda inutile. In bici il mondo è piccolo. E’ un attimo ritrovarsi…