montalE chi pensava l’Eroica di Montalcino fosse un antipasto in attesa della cena di ottobre a Gaiole…Pensava male.  «Mi dicono persino sia più bella e più dura- spiega Giancarlo Brocci  che per quei due o tre che ancora non lo sanno è il papà dell’Eroica- Magari perché è più piccola, più raccolta, con più strade bianche. E perchè Montalcino è quel posto che è con il nome e con la storia che ha. O forse semplicemente perché dopo quasi otto mesi c’è tanta gente cui Eroica manca, che scalpita aspettando Gaiole, che ha voglia di ritrovarsi in famiglia…». Sicuramente sono tutte queste cose insieme. Ma poco cambia. Perchè la seconda edizione dell’Eroica di Montalcino che si è corsa nel week end appena passato  tra la Val d’Orcia e le Crete Senesi è la solita grande festa di innamorati del ciclismo che fu e che sarà. Passato e futuro che si intrecciano in un mondo dove comanda la passione, dove si ritrova il sentimento antico dello star bene insieme, dove il tempo vola quando si pedala ma anche quando ci si incontra, quando si chiacchiera, quando si raccontano e si ascoltano le storie, quando si alza un calice  davanti ad un piatto di lampredotto. Le strade bianche sono sempre lì a disegnare un panorama toscano con i colori e i profumi più intensi. Le bici anche. Fascinose, sottili, meccaniche e spigolose e piene di fili come si usava prima del 1987. Come si usa quando ci si iscrive a un’Eroica. Ed è un tornare indietro che rallenta un po’ la velocità, che rallenta una vita sempre più frenetica, che dà gusto ai luoghi, ai compagni di avventura, ad una sfida che ti resta dentro e piace sempre di più. Sabato ed domenica hanno pedalato in più di 1500. Ce n’era per tutti. Cinque percorsi per provare l’effetto che fa. Per incuriosirsi, avvicinarsi, per godere la lunga fatica: dai 171 chilometri della via più lunga ai 27 chilometri del percorso per le famiglie. Tante facce, tante maglie, tanti cappellini e tante lingue, da 26 Paesi, perchè Eroica è sempre l’Eroica e la Toscana anche. Miscela perfetta per un happening che ha visto arrivare nel borgo appassionati, artisti,  scrittori, mercanti e collezionisti. Gira tutto intorno a un’idea. Che è diventata il collante di un mondo che gode nello stare insieme e nel ritrovarsi.  “ In ogni Eroica non c’è cinema ma autenticità – spiega Franco Rossi, organizzatore di Eroica Montalcino – Noi ci mettiamo la passione, la Toscana le strade bianche, i paesaggi, i ristori e il cibo genuino. Così in questi giorni, esattamente come un anno fa, è stata una grande festa a pedali. E noi siamo felicissimi…”. E guai a parlare di antipasto…