cicUna maglia, un sogno e ora una speranza per aiutare chi, nella sua terra d’Abruzzo, sta combattendo in prima linea contro il coronavirus. Giulio Ciccone sa cosa significa non mollare in salita e allora la sua maglia gialla,  il suo sogno realizzato al Tour sul traguardo della Planche des Belle Filles, finisce all’asta per aiutare il Policlinico di Chieti. Storie parallele. Una di ciclismo, l’anno scorso.  Non aveva vinto la tappa. Non ce l’ aveva fatta  per un soffio battuto da Dylan Teuns dopo una fatica immane su una salita immane. Però maglia gialla, vuoi mettere? Quella che conta di più, quella più importante, quella che vale una e anche più di una notte insonne. Prima volta al Tour, prima volta per Ciccone , venticinque abruzzese di Chieti , che fa rima con  Vito Taccone, lui pure  scalatore e orgoglio d’Abruzzo.  Un ragazzino terribile che al Giro ha già lasciato un segno ed è stato il più giovane di sempre a farlo:  primo nella tappa del Mortirolo, primo sul traguardo di Ponte di Legno stringendo e battendo i denti per il freddo. Già avanzava e bastava per ritagliarsi una pagina di gloria. Ora mette all’asta due delle maglie gialle che ha indossato durante la “Grand Boucle” per una raccolta fondi a favore del Policlinico SS. Annunziata di Chieti: ” Per una raccolta fondi che si sta avvicinando al 50 per cento del suo obbiettivo di 10mila euro- spiega lo scalatore della Trek-Segafredo- Grazie per il vostro aiuto. Conto su di voi per dare una spinta e arrivare alla cifra per l’acquisto del respiratore. I primi due che, al termine della campagna, avranno donato il contributo maggiore, riceveranno le maglie gialle; al terzo e al quarto, le maglie Trek-Segafredo”. “E se qualcuno ha già donato e vuole aumentare il proprio contributo – conclude –  potrà fare una nuova donazione e, ovviamente, le cifre saranno sommate. Io controllerò personalmente”.