La Roubaix rischia di saltare per il secondo anno consecutivo e i francesi stavolta s’incazzano sul serio, non come quando Paolo Conte cantava di Bartali. La polemica con il governo francese alle prese con una pandemia che soprattutto nel Nord non pare sotto controllo infatti è forte anche perchè all’estero (da noi e in Belgio) si corre e i cugini non vogliono cedere il passo. Ma la Parigi-Roubaix in programma l’11 aprile pare appesa a un filo. Questa mattina gli organizzatori sono andati in ricognizione lungo il percorso alla ricerca di soluzioni per limitare l’assembramento degli spettatori soprattutto nei settori più famosi, dove il tifo è più caldo ma l’ipotesi di transennare chilometri e chilometri di strada non pare al momento praticabile. A confermare che l’aria che tira non è buona sono arrivate le dichiarazioni di Michel Lalande, il Prefetto dell’Alta Francia, che suonano come le campane a morto: “E’ un bel dilemma e, anche se non sono un indovino, posso dire che vedo il cielo un po’ meno blu.  Una decisione non c’è, ma potete immaginare la risposta. Come può una corsa ciclistica essere coerente con il distanziamento sociale?». La regione Hauts-de-France, coinvolta nel passaggio della manifestazione, sarà fra l’altro in lockdown almeno fino all’11 aprile e visto l’andamento dei contagi proprio in quella zona il governo francese non pare intenzionato a fare retromarce.  Al momento comunque non è attesa nessuna nuova comunicazione fino alla prossima settimana e  la Roubaix rimane un’incognita. Già lo scorso anno dopo tre rinvii la 118ma edizione è saltata non si era disputata dopo essere stata rinviata per ben tre volte. Ora sembra si stia girando lo stesso film.  Qualora non dovesse disputarsi l’11 aprile si proverà a rimetterla in calendario a fine stagione. Non è in dubbio, invece, lo svolgimento del calendario belga, in quanto il Giro delle Fiandre e tutte le altre corse che lo precedono (su tutte la Gand-Wevelgem, prevista per domenica 28 marzo) sono confermate, anche se senza pubblico.

 

 

 

 

 

Incrociano le dita i francesi ma le incrociano anche tutti gli appassionati di ciclismo perchè la Roubaix è patrimonio mondiale.