Al di là dei doverosi in bocca al lupo per un’atleta destinata a scrivere pagine importanti nella narrazione azzurra del triathlon, il trasferimento di Sharon Spimi  dal DDS-7MP Triathlon Team al gruppo sportivo Fiamme Oro a stagione in corso fa discutere nonostante la ventiquattrenne triatleta continui ad allenarsi con il 7MP Squad, quindi con i suoi ex compagni di squadra,  seguita dal coach del team Simone Diamantini.  E a sollevare la polemica con un appello alla Federazione italiana triathlon è Luca Sacchi, olimpionico del nuoto a Barcellona e presidente della Dds di Settimo milanese: “La decisione di trasferirsi, a metà stagione agonistica, in un’altra squadra apre le porte a più di una considerazione, che forse ai più può sfuggire- spiega-  Il DDS-7MP è un team privato, che svolge la sua attività anche grazie al supporto economico di sponsor che decidono il loro contributo in base a diversi fattori, tra i quali sicuramente spicca il valore tecnico degli atleti. Che cosa potrebbe succedere se a metà stagione il roster cambiasse e all’appello mancasse un’atleta che ha già dimostrato di essere in continua crescita? Non solo a inizio anno lo staff dirigenziale e tecnico del team programma un calendario agonistico sapendo di poter fare affidamento su tutti gli atleti che ha tesserato, trovandosi invece un giorno privato di un suo elemento…”. Qualcosa in effetti sembra non tornare e Sacchi chiede a tutela del lavoro delle società private l’intervento della Fitri: “Il compito di una Federazione dovrebbe essere quello di tutelare le società che col loro sforzo quotidiano investono tempo, soldi ed energia nello sviluppo dell’attività, sia che questa sia didattica, sociale, amatoriale o professionale – spiega- Il trasferimento di Sharon Spimi a stagione in corso non rispetta nessuno di questi precetti. Non rispetta gli investimenti che sponsor, così difficili da trovare, fanno nei team. Non rispetta la progettualità delle società e degli allenatori.  La Federazione deve assolutamente intervenire per modificare un regolamento che permette, unicamente ai Gruppi Sportivi, di comportarsi come a nessun altro è concesso. Siamo e saremo sempre per il doppio tesseramento civile-militare, come avviene in molte altre Federazioni, e per il trasferimento solo a stagione terminata, come ogni legge di buon senso dovrebbe prevedere. Ci auguriamo che il mondo del triathlon accolga questo appello, per modificare a brevissimo una norma regolamentare lesiva a tutto il movimento»