“Abbiamo raggiunto l’obiettivo  sognato per cinque anni, finalmente il nostro sogno si è realizzato. Un pezzo di questa medaglia va anche ad Alex…”. Alex è ovviamente Alex Zanardi che nella staffetta  della handbike che a Tokyo  porta la cinquantesima medaglia azzurra non c’era ma ovviamente c’era… Paolo Cecchetto, Luca Mazzone e Diego Colombari dominano la staffetta olimpica e conquistano il gradino più alto del podio nella terza giornata di gare dedicate al ciclismo e il primo pensiero va proprio a Zanardi che resta un punto di riferimento per questa disciplina e per tante altre cose ancora. Lo ricordano tutti e lo aveva ricordato un paio di giorni fa il presidente del Cip Luca Pancalli con le prime medaglie arrivate nel ciclismo: “Se il destino non avesse riservato ad Alex l’ennesima dura prova questi sarebbero stato il giorno della sua gara- aveva detto- Lo sanno bene i suoi compagni di squadra che, alla prima occasione, hanno dato vita a una prova di forza impressionante… Un gruppo con qualità tecniche elevatissime e dai valori profondi. Alex oggi non ha partecipato alla competizione. Ma è presente a Tokyo, come fonte d’ispirazione, nella testa di questi straordinari atleti che stanno gareggiando con cuore e determinazione”. Una prova di spessore per l’Italia, che si conferma regina di questa disciplina con la stessa formazione che a giugno vinse il titolo iridato ai Mondiali di Cascais. La cinquantesima medaglia paralimpica azzurra segna il record per un movimento che in questi anni è cresciuto ma che ha ancora parecchia strada da fare. Ed è lo stesso Pancalli ad indicare la via per non perdere di vista quella che è la realtà (non semplice) di tutti i giorni per chi deve fare i conti con la disabilità: “Per permettere al nostro movimento di crescere ancora servono aiuti concreti- ha spiegato il presidente ai microfoni di Raisport- Non basta gioire per le vittorie degli azzurri. Dobbiamo garantire a tanti giovani disabili la possibilità di accedere al mondo dello sport. Dobbiamo aiutare loro e le rispettive famiglie e sostenerli nei costi per gli ausili”. Il presidente del Comitato paralimpico nei giorni scorsi aveva lanciato al governo la proposta di realizzare tre college in Italia (al Nord, al Centro e al Sud) per garantire lo sport ai ragazzi disabili e per dare la giusta dignità al loro recupero come atleti e non solo.