Il 25 settembre sarà una domenica da ricordare per  tanti motivi.  Anche per la prima edizione del Challenge di Sanremo  che debutta in una città “sacra” per ciclisti e appassionati di canzonette, pardon di canzoni. Ma  Sanremo è anche triathlon. Lo è sempre stato, almeno da 30 anni cioè da quando è nata in città la Riviera Triathlon 1992, associazione sportiva virtuosa che  che quest’anno, per rendere omaggio a questo importante traguardo,  porta  il Triathlon Sanremo nell’Olimpo delle gare internazionali di questa disciplina entrando a far parte  del prestigioso Challenge Family. Così dopo aver organizzato due Coppe Europee ITU Premium e cinque Campionati Italiani,  alza l’asticella di una sfida che è quasi un passaggio di consegne  dalla distanza olimpica a quella media e che continuerà per i prossimi sei anni. Sfida tosta per tutti. Per chi organizza, per chi partecipa con un percorso bici con 1600 metri di dislivello e anche per chi come Sabrina Schillaci, che da anni con “Race across limits” raccoglie fondi per “aiutare chi aiuta”,  da  Besana Brianza, dove vive, a Sanremo ci andrà in bici per poi gareggiare sostenendo il progetto di Charity legato al Challenge. E’ partita infatti qualche settimana fa  una raccolta fondi per l’acquisto di alcuni macchinari (saturimetri e cardiomonitor) che verranno destinati al reparto di pediatria dell’Ospedale di Imperia: oltre a devolvere una parte delle iscrizioni in favore di questa iniziativa, gli organizzatori  hanno attivato un sistema telematico per raccogliere le donazioni sulla piattaforma dedicata  di Rete del Dono). ” Ci sono tre buoni motivi per venire a gareggiare qui domenica 25 settembre- spiega la Schillaci- Il primo è che Sanremo è una città bellissima, l’altro è che chi vuole potrà pedalare con me sul tragitto storico della Milano-Sanremo e l’ultimo, ma il più importante, è la raccolta fondi che servirà  per acquistare macchinari della pediatria dell’ospedale di Imperia”.

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