Un miliardo e mezzo “buttati” nella Senna. Buttati per modo di dire perchè il “piano balneare” varato dal governo francese, dal Comune di Parigi e da altri Enti locali, permetterà ai francesi “finalmente” di tuffarsi nel fiume. I primi a farlo saranno tra un paio d’anni i triatleti che parteciperanno alle gare olimpiche di Parigi 2024, poi toccherà ai nuotatori che si giocheranno le medaglie in acque libere, dopodichè via libera per tutti grazie all’eredità che lasceranno i Giochi con un investimento di bonifica che resterà negli anni a venire. E che realizzerà il sogno che, l’allora sindaco della Ville Lumiere Jacques Chirac, aveva fatto diventare  il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale: “Entro tre anni i parigini andranno in spiaggia sulle rive della Senna e potranno fare il bagno…” aveva promesso. Era il 1990 e non se ne fece nulla e così rimase (e rimane) un divieto di balneazione datato 1923. Non se n’è fatto nulla finchè non sono arrivate le Olimpiadi che, quasi sempre, oltre ad essere lo straordinario spettacolo sportivo che sono, hanno la capacità di cambiare il volto delle città che le ospitano lasciando in dote impianti e strutture. Così sarà a Parigi dove, nei prossimi anni, è prevista l’apertura di una ventina di stabilimenti balneari nell’Ile-de-France e di quattro stazioni per la depurazione delle acque reflue. “Queste stazioni balneari saranno un’eredità dei Giochi- ha spiegato Amèlie Oudèa-Castèra, ministro dello Sport e delle Olimpiadi-  Verranno aperte nel 2024 e poi resteranno ai parigini”. Per il sindaco Anna Hidalgo è il sogno che si realizza e che potrebbe avere un’anteprima già il prossimo anno ad agosto nel preannunciato Test Event di triathlon che si dovrebbe svolgere nella stessa location che ospiterà le gare di triathlon durante le Olimpiadi e Paralimpiadi, dominata dal magnifico Pont Alexandre III, uno dei più bei ponti sulla Senna. Dopo il nuoto, i 40 chilometri in bici gli atleti attraverseranno gli Champs-Élysées, gli Invalides e passeranno di fianco alla Torre Eiffel per poi terminare la loro fatica,  con 10 chilometri della frazione podistica,  sempre su Pont Alexandre III.  La sfida è lanciata ma è necessario l’ok per la balneazione. La prefettura dell’Ile-de-France , che con il Comune di Parigi sovrintende al piano balneare, ha l’obiettivo di cancellare entro il 2024 i tre quarti dell’inquinamento e la conditio sine qua non sarà il disinquinamento delle acque piovane a Champigny-sur-Marne (Val-de-Marne), cittadina a est di Parigi che ancora fino agli anni Sessanta ospitava una spiaggia affollata. Per il piccolo centro saranno destinati 45 milioni di euro, in grado di consentire la ritenzione e il trattamento con i raggi ultravioletti prima dello scarico nella Marna dell’acqua piovana mista a quella di scarico.  Dopodichè via libera ai triatleti.