Ormai è una tradizione quella del Galà del triathlon. Dieci edizioni sono un cifra tonda, sono un pezzo di storia di questo sport giovane passata, in tutti questi anni tranne una volta a Cervia, da Milano. E così per una sera l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia diventa la vetrina perfetta della multidisciplina azzurra, campioni che nuotano, corrono e pedalano e poi «mettono tutto insieme». Tutto raccontato in uno «show» organizzato dalla Federazione italiana Triathlon con il contributo di Regione Lombardia e Gazzetta dello Sport e ideata da Dario Nardone che l’ha condotta insieme con Francesca Manzini a Gabriella Germani. In sala atleti e ospiti come Gianna Nannini, rockstar prestata al triathlon, come il campione di ciclismo Fabio Aru e la showgirl Justine Mattera. «Il galà è un’altra delle occasioni in cui il nostro sport si riunisce – spiega il presidente della Fitri Riccardo Giubilei – É il frutto di una passione che unisce tutti dagli atleti elitè ai paratleti, dai più piccoli agli amatori. Il frutto di un lavoro che quotidianamente viene fatto dai comitati regionali, dalle società e dai tecnici sul territorio e a cui questa sera rendiamo il doveroso tributo». Si chiude un anno e si apre una stagione olimpica che quest’estate porterà i triatleti ad aprire i Giochi nuotando nella Senna. Il Galà, come già accade per calcio e ciclismo, è la vetrina perfetta per raccontare ciò che è stato, ciò che sarà e per rendere omaggio ad uno sport che quest’anno come tutti ha i Giochi all’orizzonte. Ad aprire la serata è stato Simone Baldini, paratleta che poche settimane fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Cavaliere per meriti sociali dopo che si è prodigato nella Romagna alluvionata a spalare fango e a portare aiuti alle popolazioni. E poi tutti gli altri. Da Marinella Sciuccati, Michele Bellemo e Carlo Simongini, premiati come migliori atleti age group, a Francesca Tarantelli, Silvia Visaggi e Ivan Territo migliori paratleti della stagione passata. Dagli migliori eventi come il Duathlon Sprint di Imola, la World Tri Cup di Roma, Ledroman, il triathlon di Bardolino, alle migliori squadre, il Raschiani Triathon e il Cuneo 1198 Triteam per il lavoro fatto con i più giovani. E infine gli atleti elite, Bianca Seregni tra le ragazze, assente perchè in gara ad Abu Dabi e Nicolò Strada, fermo ai box per un problema di salute: «Anche se le probabilità per Parigi non erano a mio favore, c’era una possibilità e oggi mi ritrovo distrutto, senza sapere cosa sarà del mio futuro…- aveva scritto sui social poco tempo fa- Non credo nella sfortuna però mi rifiuto nella maniera più assoluta di buttarmi giù…». Tutto il mondo del triathlon fa il tifo per lui e, anche se non c’è Parigi all’orizzonte, l’augurio e che l’orizzonte sia più azzurro che mai.