Si deve essere sparsa la voce tra i nuovi fenoneni del ciclismo. Ormai le classiche, Sanremo esclusa, si vincono per distacco partendo a trenta, quaranta chilometri dal traguardo. Così Tadej Pogacar alle Strade Bianche, così Alberto Bettiol alla Milano Torino, così Mathieu van de Poel oggi alla E3 Saxo classic che si è corsa ad Harelbeke  in Belgio, nella più classica delle giornate di nuvole, vento e pioggia che sappiano regalare le Fiandre. Van der Poel se ne va sul Patenberg quando all’arrivo mancano 43 chilometri e 800 metri. Scatta sul lato della strada dove finiscono le pietre seguito da Wout Van Aert che però perde i controllo della bici, si intraversa e finisce in terra. Basta così, non si vedranno più. L’olandese tira dritto inseguito dal belga che rientra in gruppo dopo pochi chilometri, mette davanti un paio della Visma per provare a prenderlo ma quando capisce che non è sufficiente sul Kwaremont prova a fare da solo. Van der Poel contro Van Aert era il duello che tutti aspettavano, quello più affascinante e logico vista la classe e la potenza di questi due fuoriclasse che sembrano fare un altro sport. Kapelberg, Paterberg, Oude Kwaremont e Karnemelkbeekstraat prima di un piccolo riposo che precede il Tiegemberg a 21 chilometri dall’arrivo e i due lì a rincorrersi, chilometro su chilometro, strappo su strappo, paesino su paesino. Van Aert arriva anche a una decina di secondi lo vede, vede le moto, ma lì si ferma, l’aggancio non riesce. Poi lentamente cede, perde terreno, secondi minuti e al cinque chilometri dall’arrivo si pianta raggiunto da Jasper Stuyven che arriva secondo perchè il belga non fa neppure la volata. Van der Poel è arrivato già da quasi due minuti. Una vittoria netta, per distacco, come va di moda adesso in un ciclismo che sta tornando eroico e coraggioso, dove si vince o si perde senza far troppi calcoli, dove c’è una generazione di nuovi campioni che infiammano i cuori e che non hanno paura di fare brutte figure. Van del Poel è la sintesi perfetta di tutto ciò. Van Aert pure anche se sembra aver qualcosa meno del suo rivale di sempre al netto della sfortuna e della caduta di oggi. “Attenti a quei due” si diceva alla vigilia della E3 Saxo,  e “Attenti a quei” si dirà nei prossimi giorni dove muri e pavè saranno la regola e dove i due fenomeni avranno ancora modo di regolare i conti: mercoledì 27 alla Dwars door Vlaanderen,  domenica 31 al Giro delle Fiandre e domenica 7 aprile alla Roubaix. Assente Pogacar, “Attenti a quei” due ma anche ad un altro manipolo di fuoriclasse capaci di mettersi in mezzo da  Matej Moohric a Julian Alaphilippe, da Cristophe Laporte, a Mads Pedersen a Jasper Philpsen ad Alberto Bettiol. La stagione del Nord è appena cominciata…