Viaggiare in bici. Che è sempre pedalare, ma un altro pedalare. Non c’è agonismo ma avventura, non ci sono tempi e watt da misurare ma conta solo arrivare alla meta. La bici è da corsa ma sempre più spesso «gravel» e ora anche a pedalata assistita ma comunque sempre con borse e portabagagli. E’ la nuova moda, la nuova tendenza, un nuovo stile ( più lento) di viaggiare e godersi paesaggi e silenzio. Con un po’ di fatica (molta) ma senza l’incubo di ritrovarsi in coda in una autostrada affollata o per un caffè in un autogrill.  Su strade il meno battute possibile che prendono il nome di ciclovie, percorsi mappati e indicati che spesso si intrecciano con vere e proprie ciclabili, che attraversano la Penisola di lungo in largo. Strade «silenziose», abbandonate dal traffico a motore per vie più dritte e veloci. Che poi uno dà un’occhiata alle cifre e capisce che non è una pratica esclusiva da «fissati». Nel nostro Paese, secondo i dati degli ultimi anni, sempre più turisti si muovono in bici. La popolazione dei cicloturisti aumenta ogni anno e nel 2023 ha raggiunto quasi 57 milioni di presenze. Il cicloturismo genera ogni anno 7,4 miliardi di valore, di cui 1,4 solo nel settore alberghiero. I cicloturisti sono in aumento in Italia, rappresentano il 6% delle presenze complessive turistiche. Una cifra enorme,  una realtà che è sempre ciclistica anche se non “sprinta”, non ha bici da crono, ruote in carbonio a profilo alto, body attillati e altre diavolerie da professionisti.  Una realtà che bene fa la Federazione ciclistica italiana a considerare e ad inserire nei suoi programmi e nelle sue iniziative. E’ di oggi un accordo tra FciAgriturist, l’ Associazione Nazionale per l’Agriturismo, Ambiente il Territorio di Confagricoltura.  L’obiettivo è sviluppare  il progetto  “Bike Hospitality”, con le strutture associate ad Agriturist, per arricchire la mobilità sostenibile ed il turismo in bicicletta, con ulteriori servizi di ospitalità destinati agli utenti delle due ruote, riconosciuti e qualificati dalla Federazione Ciclistica Italiana. Non solo con l’intesa ci si impegna ad mette in cantiere convegni, seminari, manifestazioni cicloturistiche, la creazione di strade ciclistiche in grado di collegare le circa 6.000 aziende aderenti all’associazione che riunisce gli agriturismi. “Una collaborazione che  è un notevole volano per l’ospitalità nelle aziende agricole-  ha spiegato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura- e contribuisce a rivitalizzare, anche dal punto di vista economico, le aree rurali e i borghi che sono un patrimonio del nostro Paese”.  Si perchè in bici la vacanza, più che con altri mezzi,  è il viaggio stesso con il suo scorrere quasi sempre fuori rotta, silenzioso e paziente, con le deviazioni inaspettate, con le mappe che spesso si perdono, con le soste impreviste perché si incontra un paesino, una trattoria, uno scorcio che merita una foto. “La bicicletta e il ciclismo sono leve straordinarie in grado di valorizzare le eccellenze del nostro territorio- spiega il presidente della Fci Cordiano Dagnoni-  Cediamo fermamente in questa missione che è in grado di rafforzare il valore sociale del nostro sport creando ricchezza sostenibile Ringrazio Confagricoltura e Agriturist per l’opportunità offerta ed anche il presidente del CR Marche Lino Secchi e Carlo Pasqualini, primi animatori del progetto Bike Hospitality che in poco tempo sta diventando un punto di riferimento per altri territori”.