17Ago 20
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In una luminosa serata agostana rifletto sulla tetra primavera appena trascorsa. Giorni, settimane, mesi snocciolati nel silenzio e nella noia. Rivedo i camion militari carichi di bare che sgusciano tra le tenebre nelle strade di Bergamo. Decine, centinaia di morti portati via di nascosto. Come ladri nella notte. Senza un fiore, una preghiera, una campana. Le tante, troppe vittime del virus assassino umiliate da una politica inetta, da una burocrazia arida, da una comunicazione crudele. Immagini che riaffiorano e pensieri che mi avvolgono leggendo e rileggendo queste dolorose quanto efficaci righe: «neppure un saluto ai morti. Le tombe sono gelide […]
Il blog di Marco Valle © 2024
27Giu 20
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Piaccia o meno, la liberazione di Silvia Romano ha evidenziato una volta di più il ruolo della Turchia in un’area che, a torto o ragione, per decenni abbiamo considerato un’appendice periferica del nostro “cortile di casa”. La Somalia. Andiamo per ordine. Per riportare a casa la giovane cooperante milanese — un’altra vittima, come Giulio Regeni, di imbarazzanti superficialità o/e loschi intrighi — i nostri servizi hanno dovuto trattare e mediare con i terminali di Recep Tayyip Erdogan, il padre padrone della Turchia, e i suoi alleati qatarioti. Un gioco pericoloso e molto costoso. Non solo in termini economici immediati — […]
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12Mag 20
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Un tumore sta divorando l’Europa. Il suo “Leib”, il corpo vivente della volontà, del destino, sta marcendo. La malattia è antica quanto crudele e risale al 1789. Da allora, attraverso due devastanti guerre mondiali, siamo arrivati alla fase terminale, il momento annunciato da Julien Freud in cui l’Europa si ritrova «ormai impotente ad accettare il destino che fu suo nei secoli… la fine della prima civiltà di segno universale che il mondo abbia conosciuto». Partendo da queste amare premesse Adriano Segatori, intelligenza brillante e penna acuminata, delinea un’analisi impietosa quanto salutare con un libro prezioso come “L’Europa tradita e l’agonia […]
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23Apr 20
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Spiacenti, ma non andrà tutto bene. Anzi. La pandemia è certamente un incubo ma il dopo — arriva sempre un dopo — rischia di essere un disastro epocale. È infatti in arrivo uno tsunami socio-economico che modificherà in profondità il paesaggio mondiale. Oltre alle centinaia di migliaia di morti, il morbo provocherà perdite economiche colossali: 9000 miliardi di dollari per il 2020. Più delle economie di Germania e Giappone messe insieme. Il Pil mondiale calerà del 3%. A mettere nero su bianco le drammatiche previsioni per l’anno in corso è il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che nel suo World Economic Outlook trimestrale […]
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14Apr 20
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Un piccolo angolo d’Africa molto affollato. È Gibuti, il micro Stato (circa 900mila abitanti su 23mila kmq) indipendente dalla Francia dal 1977. Decisamente un posto inospitale: sabbia, roccia lavica, caldo atroce e ancora molta miseria. Eppure l’ex “Territorio degli Afar e Issa”, già Somalia francese, interessa a molti. Merito della geografia che ha inchiodato la desolata repubblica proprio sullo stretto di Bab al Mandab, la “Porta delle lacrime” da cui transitano ogni anno circa 25mila navi e il 40 per cento delle forniture mondiali di petrolio. Per quasi un secolo la strategica posizione è stata controllata dall’antica potenza coloniale e […]
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08Feb 20
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Vaso di coccio tra vasi di ferro le comunità cristiane d’Oriente scrutano con estrema preoccupazione l’aggravarsi della crisi in Medio Oriente. All’indomani dell’assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani e il lancio dei 15 missili iraniani contro obiettivi statunitensi, il cardinale Louis Raphael Sako, primate caldeo a Baghdad è intervenuto con una dichiarazione netta in favore dell’unità nazionale e della pace: «Gli irakeni sono ancora oggi in uno stato di profondo shock per quanto è successo. Il loro timore più grande e profondo è che il loro Paese possa essere trasformato in un campo di battaglia, più che essere una patria […]
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12Gen 20
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Soffiano alle nostre porte gelidi venti di guerra e, una volta di più, la classe politica nostrana si rannicchia aspettando e sperando che la bufera passi in fretta. Intanto, al di fuori dei palazzi del potere, le contrapposte tifoserie si accendono, esasperando e volgarizzando ogni dibattito, ogni confronto, ogni ragionamento. Il nostro peso sugli eventi mondiali è nullo ma quasi nessuno sembra preoccuparsene. È il destino di un Paese a sovranità limitata che ha scelto un’eterna vacanza della Storia. Amen. Eppure vi fu un tempo in cui le élites misuravano con pragmatismo gli scenari globali e valutavano con ponderazione e […]
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09Dic 19
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Lo scorso ottobre il Moscow Times ha rivelato che almeno sette contractors russi erano morti in Mozambico dopo essere caduti in una serie d’imboscate effettuate ai miliziani jihadisti di al-Sunnah, una gemmazione africana dello Stato Islamico. La notizia ha acceso i riflettori sia sull’inquietante avanzata della guerriglia fondamentalista sunnita nell’Africa meridionale sia sulla presenza, sino allora discreta, dei “soldati di ventura” di Mosca nel Continente. I 160 uomini presenti nell’antica colonia portoghese a fianco dell’esercito regolare si sommano alle altre unità combattenti attive nella Repubblica Centroafricana, in Sudan e in Cirenaica con le truppe del generale Haftar. Un piccolo esercito […]
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12Nov 19
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La narrazione dominante ci presenta l’Africa come un immenso disastro, un continente stremato dai conflitti e dalle carestie, un “cuore di tenebra” che inghiotte ogni speranza. Ovviamente le colpe sono tutte e soltanto del rapace imperialismo europeo — e non importa che la parentesi coloniale sia durata appena 80 anni, dalla conferenza di Berlino del 1884 ai primi anni Sessanta del Novecento… — e le migrazioni sono la giusta, ineluttabile e inarrestabile punizione per “l’uomo bianco”. Dunque pentitevi e aprite subito porti e città. Una visione ideologica, semplicistica e sbagliata. L’Africa è plurale. Vi sono le Afriche, «una rete di […]
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09Nov 19
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Alle 18.57 del 9 novembre di 30 anni fa crollava il Muro di Berlino. All’improvviso. In una drammatica conferenza stampa l’imbarazzato Gunther Schabowski — membro del Politburo della SED, l’agonizzante partito comunista tedesco orientale — annunciava balbettando l’immediata apertura delle frontiere. Dopo pochi minuti una folla enorme di cittadini della Repubblica Democratica Tedesca iniziò a premere sulla barriera. Alle 23, in mancanza di direttive, il colonnello Harald Jager, uomo di buon senso, diede l’ordine alle guardie d’aprire il passaggio. Dall’Est una valanga umana si precipitò attraverso i varchi per abbracciare i cittadini dell’Ovest. Quella notte storica segnò il termine della […]
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