[photopress:zan_1.JPG,full,alignright]<Papà ho visto la maratona in televisione, ha vinto un corridore africano che però aveva male ai piedi perchè prima di arrivare si è tolto le scarpe e le ha buttate via…>. Non ho potuto seguire la gara romana perchè stavo correndo la Stramilano ma credo che la frase del più grande dei miei tre figli che ha nove anni, la fotografi perfettamente. Mezzo secolo dopo Abebe Bikila un altro atleta etiope taglia al traguardo a piedi nudi. «Sono felicissimo – ha detto subito dopo il traguardo Siraj Gena- A 300 metri dall’arrivo il pubblico mi inneggiava a togliermi le scarpe e arrivare scalzo con la musica che mi ricordava  Abebe è stata un’emozione irripetibile.  Dedico questa vittoria alla mia famiglia…».  Doveva andare così e forse da qualche parte stava anche scritto.  Così come sembra un segno del destino che la maratona romana consacri  Alex Zanardi, vincitore della gara handbike  che ha dedicato la  sua vittoria a Franco Ballerini. «Roma è meravigliosa e l’organizzazione è stata perfetta. Il percorso era molto duro, soprattutto da piazza Navona in poi, per i sampietrini. Mi hanno ricordato i racconti sulla Parigi-Roubaix del mio amico Franco Ballerini, a cui dedico la vittoria…>.  Ho visto l’intervista a Zanardi domenica sera tardissimo  su Raisat, era il ritratto della felicità. Una felicità che si è andato a ritrovare con una caparbietà e un coraggio che ne fanno, senza retorica,  un eroe dei nostri giorni. <Puntavo non solo al primo posto, ma anche al record. Ora sento, senza falsa modestia, che Londra 2012 non è più solo un sogno ma un obiettivo non troppo lontano…>.  In  bocca al lupo.