Domenica  si corre la Scarpa d’oro e ci sarà l’occasione per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Certo,  il popolo dei runner non andrà a Vigevano pensando a Garibaldi, ai Mille o a Cavour.  Perchè la mezza che parte e arriva allo stadio Dante Merlo è alla sua quinta edizione, ma si può già considerare  una classica e lo ha dimostrato lo scorso anno sfidando, senza  risentirne più di tanto, la concorrenza di una Stramilano che, per uno strano gioco di date e di spostamenti di calendario, si era corsa nella stessa giornata. Era stato un po’ un esame di laurea per una gara che vive di luce propria e che gli appassionati apprezzano per cornice e organizzazione. Ma veniamo a domenica. Per la prima volta non ci saranno solo i 21 chilometri ma anche due neonate gare non competitive sulla distanza di 5 km: la Scarpa d’Oro in Rosa e la Stracittadina. Madrina d’eccezione proprio della gara “in rosa”, sarà Giusy Versace (parente della famosa famiglia di stilisti), bi-campionessa italiana paralimpica dei 60 metri indoor e dei 100 metri e in profumo di convocazione per le Paralimpiadi di Londra 2012.  Saranno più duemila gli iscritti tra la mezza maratona e le altre due gare. Tra i nomi importanti, ai nastri di partenza della corsa, anche se ancora non ha ancora sciolto le riserve tra Half Marathon e Scarpa d’Oro in Rosa, ci sarà anche Lucilla Andreucci, ex maratoneta azzurra detentrice del record femminile della gara con 1h16”51”, ora testimonial ed allenatrice di molti neofiti con i suoi corsi di avviamento al running grazie ad un bel blog che scrive quasi quotifdianamente sul sito della Milano city marathon (.http://milanocitymarathon.gazzetta.it/rosa-home.shtm).l E visti i festeggiamenti per l’Unita d’Italia anche la Scarpa d’Oro Half Marathon festeggerà inoltre i 150 anni  grazie a Sara Soattini, architetto e design, che ha realizzato due opere pittoriche che raffigurano due personaggi legati all’Unità d’Italia come Garibaldi e Mazzini e saranno offerte ai vincitori. A Vigevano non si farà l’Italia ma val la pena di farci una corsetta.