Sarà il tempo il tema che caratterizzerà la Maratona dles Dolomites – Enel  che si corre domenica. Michil Costa, che è mente, cuore e anima di questa corsa diventata l’oggetto del desiderio di chi pedala, è anche un po’ filosofo. E allora spiega: “Il tempo, come i colori e come l’amore, è soggettivo. Importante è che vi sia una condivisione di bellezza per un bel tempo insieme; poiché nessuno ci restituirà un tempo irrimediabilmente perso, auguriamoci di viverlo con gioia”. Parole sante. Il tempo è ciò che ognuno di noi decide che sia, il tempo è adesso, il tempo è ciò che non si deve trascurare per avere rimorsi e rimpianti. Il tempo è  attesa quando non passa mai, adrenalina quando fugge via veloce,  vuoto quando per qualsiasi motivo ti lascia sospeso. Il tempo è la sensazione immediata della nostra vita: <Carpe Diem>, scriveva Orazio. Ed è davvero così.  Ma volando molto (molto) più basso il tempo è anche quello che ci prevedono i colonnelli dell’aeronautica quando ci raccontano delle alte pressioni, di quelle basse, delle perturbazioni in arrivo dall’Atlantico o dai Balcani. Una scienza, sempre più esatta. Così i novemila cicilisti che domenica mattina all’alba partiranno per una delle granfondo più affascinanti in circolazione un po’ fanno gli scongiuri. Non ci sarà bel tempo, forse pioverà, quasi sicuramente farà freddo. Perchè la montagna quando si fa sport spesso diventa un posto epico. Ma la gioia sarà la stessa e la emozioni anche. E la magia delle Dolomiti sarà quella di sempre. Perchè su queste cime e in queste valli  il tempo sembra fermarsi quando si pedala,  forse anche  per permettere a chi si arrampica sui tornanti del Gardena, del Giau, del Campolongo o del Pordoi di assaporarne meglio la storia e le leggende. Perchè qui tempo e storia si intrecciano e spesso vanno a ritroso.  Ci sono le immagini di adesso e ci sono quelle che furono, la fatica in bianco e nero che ti avvicina al cielo e a uno sport dove la salita diventa l’essenza, il primo elemento, la <livella> che fa non fa sconti a nessuno.  Non importano nomi e cognomi, non importano le griglie dei vip, non importa se sei De Benedetti, Marzotto, Garrone, Linus, Cassani o Juri Chechi. Qui il tempo è uguale per tutti.  Stessi secondi, stessi minuti, stesse ore passate a spingere su pedali che quando la strada va sù diventano le leve della passione. Che è la sofferenza ma soprattutto è il fuoco che ognuno ha dentro. L’amore per un gesto, per una bici, per luoghi che non hanno tempo. E allora il tempo si ferma perchè c’è sempre un tempo per sognare….