Milano saluta il suo triathlon con un’ insperata giornata di sole.  Chi ha vinto esulta, chi ha  finito si sdraia sul prato dell’Arena, chi è rimasto intruppato nel traffico e si è attaccato al clacson finalmente trova un po’ di calma. E’ la solita fatica che fa lo sport a farsi “sopportare” da una città che non ha voglia di fermarsi ad applaudire. E infatti stamattina i più calorosi, i più coinvolti, i più tifosi erano i turisti stranieri che affollavano il centro. Un’altra pasta.  Chissà se prima o poi cambierà qualcosa. Chissà se una maratona, un triathlon , una tappa del Giro d’Italia troveranno mai da queste parti l’accoglienza che meritano. Già, chissà.  Servirebbe l’aiuto di  un’amministrazione che capisca una volta per tutte che le domeniche a piedi andrebbero fatte soprattutto nelle giornate di sport. Servirebbe un corso accellerato di cultura sportiva per tutti. Servirebbe  un po’ meno di Inter e Milan. Servirebbe crederci  di più soprattutto nel prossimo anno di Expo. Però bello un triathlon a Milano. E’ l’emozione che non ti aspetti sia se vivi qui e quindi sei abituato ad andare di corsa per altri motivi, sia  se arrivi da fuori ( ed oggi erano in tanti) perchè questa è una città che sa sorprenderti. Bello il Naviglio dove nuotare  è meno peggio di ciò che si creda e dove l”acqua è più fredda  di ciò che si pensa. Bello correre nel parco Sempione, entrare nel Castello Sforzesco e finire sulla magica pista dell’Arena. Un po’ meno bello andare a 50 all’ora tra Triennale, corso Sempione e isola pedonale tra lavori in corso, transenne spostate e un pavè che più sconnesso di così neanche alla Roubaix. Ma vale il discorso di prima. In un città che ti mal ti sopporta devi stare negli spazi e sulle strade che ti concedono. Quindi i 40 chilometri di bici diventano un gira-gira infinito che alla fine ti fa perdere il conto. Un’ombra grigia per un Tri@mi che invece è una scommessa affascinante perchè portare tre sport tutti in un volta a Milano non è come farlo a Barcellona, Amburgo o Zurigo. Cambierà. Almeno si spera. Intanto  ci si accontenta ( e si gode) con ciò che si ha. E basta guardare le facce soddisfatte d egli oltre 500 atleti che stamattina si sono tuffati davanti alla Canottieri per capire che non è poco.  Per capire che da Manuel Biagiotti che ha vinto tra gli uomini ad Elena Casiraghi  che ha fatto la stessa cosa tra le donne fino al terzultimo, alla penultima e agli ultimi la soddisfazione è la stessa. In un’era in cui  su Facebook, su Twitter, e chissà dove altro ancora sul web, tutti condividono tutto perchè basta poco (basta un clic) sarebbe bello che tutti tornassero a condividere una giornata di sport anche solo con un applauso.  Non so se cambierebbe il rapporto che questa città ha con gli atleti che invadono le strade. Però sono sicuro che si comincia da qui…

Classifica:
UOMINI
1 Manuel Biagiotti   (Fresian Team) 1.51.19
2 Caleb Noble (DDS) 1.52.39
3 Davide Bargellini (Fresian Team) 1.53.03

DONNE
1) Elena Casiraghi  (DDS) 2.10.35
2)Claudia Bordiga  (Peperoncino Team) 2.13.35
3) Daniela Ferrari (Pro Patria) 2.17.35